"Piano assicurativo agricolo nazionale, Agrinsieme Emilia-Romagna: "Siamo preoccupati e perplessi"
"Avevamo avanzato poche proposte, a nostro parere tutte recepibili e volte a rendere lo strumento assicurativo agevolato più fruibile corrispondente alle esigenze degli agricoltori che si vogliono assicurare - spiega Dosi - ma nella bozza di Decreto poco è stato acquisito e si è voluto confermare in sostanza l'impianto dello scorso anno" (cfr. FreshPlaza del 21/12/2015).
In sostanza la semplificazione che era stata richiesta per la determina delle procedure e delle rese, la flessibilità nella costruzione della tipologia assicurativa e la revisione del meccanismo di definizione del contributo ammissibile - formule di salvaguardia comprese - sono rimaste lettera morta.
"Il rischio è che così si disincentivi il ricorso allo strumento assicurativo in un momento in cui si ha già chiara l'inversione di tendenza seppur lieve, con volumi assicurati in calo nel 2015, mentre invece l'obiettivo che ci vogliamo dare – continua Dosi - è ampliare tutto il sistema. Anche se arrivano segnali, da parte dei dirigenti del Mipaaf che seguono il settore, che ipotizzano correttivi a inizio anno, una volta acquisiti i dati definitivi della campagna scorsa. Non possiamo quindi che esprimere le nostre perplessità per le scelte fatte – conclude Dosi - e la nostra preoccupazione sull'impatto che potrebbero avere".
Confagricoltura: "Disattese le nostre richieste per un rafforzamento della gestione del rischio"
Anche Confagricoltura recepisce negativamente la proposta di Piano assicurativo agricolo per il 2016, la quale non tiene conto delle richieste avanzate dagli agricoltori e supportate da Confagricoltura al Ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina.
"Avevamo chiesto – afferma il presidente di Confagricoltura Mario Guidi - alcune modifiche alle disposizioni procedurali e operative del Piano 2015, ma avevamo sollecitato anche l'Amministrazione ad affrontare specifici temi per ridare alle imprese fiducia sull'utilità dello strumento assicurativo in un momento di inversione di tendenza, seppur lieve, dei volumi assicurati. In particolare, riteniamo importante il superamento del principio dell'obbligatorietà di assicurare gruppi di avversità definiti, per lasciare alle aziende una maggiore flessibilità nella scelta dei rischi da coprire; portare a due avversità il numero minimo per l'ammissibilità alle agevolazioni e attivare in via uniforme la clausola di salvaguardia per tutti i certificati/polizze".
"Purtroppo queste sollecitazioni sono rimaste disattese - conclude Guidi – anche se ci auguriamo che l'impianto normativo approvato dalla Conferenza Stato Regioni possa ancora recepire, almeno parzialmente, le nostre richieste, che vanno nella direzione di un rafforzamento dello strumento assicurativo".