"Festa della Donna e settore agricolo: "Siamo positive, energiche, preparate e legate alla terra... ma non solo l'8 marzo!"
Secondo una nota del presidente nazionale Confeuro Rocco Tiso, in agricoltura le cose stanno cambiando per davvero. A evidenziare queste trasformazioni è soprattutto che nell'ultimo anno le ragazze under-34 che hanno scelto di dedicarsi al primario sono aumentate di oltre il 75%. "Questi numeri però, è ben vedere, non sono merito delle istituzioni, ma della grande capacità delle donne italiane di comprendere le virtù e le possibilità del primario. C'è poi un'altra considerazione che riteniamo opportuno fare: il mondo agricolo è considerato da molti come uno dei più retrogradi e conservatori, ma la verità è ben diversa, ed è ora che si cominci a osservarla".
(Foto: blogbiologico.it)
FreshPlaza ha interpellato alcune imprenditrici italiane operanti in ortofrutta, cercando di capire come sia cambiato il ruolo della donna nel settore negli ultimi dieci anni e, in base alla loro esperienza, cosa consiglierebbero ad altre rappresentanti del gentil sesso che vogliano intraprendere un percorso simile.
"Il mondo del lavoro deve ancora dare spazio alle donne, in quanto siamo ancora abbastanza in minoranza e far carriera è sempre un processo in salita rispetto all'uomo - commenta Silvia Salvi (foto a lato), socia amministratrice di Salvi Vivai - Si percepisce ancora purtroppo il pensiero di una inferiorità lavorativa della donna: bisogna perciò tirar fuori le unghie e sgomitare di più, per riuscire a conquistare una posizione analoga a quella dell'uomo. Per mia esperienza, le donne che raggiungono anche ruoli di prestigio hanno uno spessore maggiore, dettato sicuramente dal fatto di aver lottato un po' di più per arrivarci; inoltre appaiono più attaccate e fedeli all'azienda, registrando minori cambiamenti all'interno della propria carriera lavorativa".
"Come consiglio, posso dare quello di non sentirsi una persona inferiore all'uomo a livello di intelligenza e capacità. Anche se in campagna si è portati a cercare più una figura maschile che femminile. Veniamo messe alla prova continuamente, quindi abbiamo bisogno di basi più solide e più ampie. Rispetto alle vecchie generazioni un passo avanti è stato fatto, ma ancora tanti dobbiamo farne".
"Sia per le donne sia per gli uomini, lo spirito di sacrificio è una componente fondamentale - sostiene Francesca Nadalini (foto a lato) dell'omonima Azienda ortofrutticola Nadalini di Sermide, in provincia di Mantova - Quello agricolo è un settore che richiede dedizione, impegno quotidiano e continuativo. La passione è il motore che fa parte di qualsiasi approccio al mondo ortofrutticolo. Per ottenere rispetto ci vuole determinazione, ovvero sentirsi alla pari, in quanto non si è sempre in difetto soltanto perché si è donne. Ovviamente, con le dovute differenze: dal punto di vista della forza fisica, gli uomini hanno sicuramente più capacità".
"Contestualmente con le attività sociali, il ruolo della donna è cambiato: ci si è resi conto che alcune sue attitudini sono utili, perché cerca di costruire. E' una persona più razionale, meno impulsiva e meno dedita a un'attività speculativa e, poi, con le donne il business ha una visione a lungo termine. Normale che serva inoltre formazione, esperienza: il ruolo della donna è cambiato anche in virtù del fatto che abbia avuto voglia di approcciarsi a questo settore". Abbattuto, perciò, il tabù secondo il quale la donna non poteva svolgere determinati ruoli.
"Negli ultimi dieci anni siamo finalmente riuscite a esprimere il nostro potenziale, la nostra professionalità, la forza e la passione, la progettualità e le capacità manageriali - spiega Teresa Diomede (foto a lato), titolare dell'azienda Racemus di Rutigliano (BA) - Ritengo che però l'agricoltura non sia mai stato un ambito nuovo per la donna. Secondo l'Istat, le quote rosa sono in aumento, ma credo che alla base di tutto ci voglia la passione per la terra: nella filiera dell'uva da tavola, cui appartengo, le donne svolgono infatti qualsiasi tipo di mansione. Ma non sono preparate psicologicamente e fisicamente, o per retaggi familiari, a guidare un'azienda agricola a tutto tondo. Le donne come me sono così perché possiedono un background familiare, che ha permesso loro il contatto con la terra e con tutti gli aspetti connessi. La mia scelta è stata praticamente naturale verso l'attività che svolgo oggi e che spero di continuare in futuro. Ringrazio inoltre la mia famiglia per aver sposato la mia causa, in quanto l'agricoltura non ha gli stessi orari di un impiego d'ufficio".
Teresa sottolinea inoltre che non ha mai avvertito discriminazioni di genere nel settore: "Nessuno mi ha mai fatta sentire inferiore. Rivendico però l'essere diversa dagli uomini e mi dispiace che ci sia gran fermento intorno al mese di marzo e poi il nulla: la valorizzazione di se stesse, l'affermazione di ciò che si è raggiunto e i progetti sembrano sparire dopo l'8 marzo".
"Oggi sarà una giornata lavorativa normale, tutto è infatti pronto per le partenze programmate - rivela Monica Solarino (foto a lato), amministratrice insieme al padre Vincenzo della Bioagricola F.lli Solarino - In passato vigeva comunque un approccio di scetticismo per il ruolo della donna nel settore: è dagli anni Novanta però che, grazie al mio carattere e all'aiuto di mio padre, mostro a tutti di che pasta sono fatta! Ai clienti ormai non fa né caldo né freddo, sono rispettosi e puntuali nel farti le richieste".
"Noto che, nel settore, la componente femminile è elevata, a qualunque livello di occupazione; molti rimangono ancora scioccati da una donna che effettua la potatura. Sono sicura che, ogni giorno, mettiamo una pietra in più a favore sia di noi stesse sia della comunità". In merito all'aggregazione tra donne in un settore prettamente maschile, Monica parla di una buona sinergia con altre imprenditrici, a livello sia locale sia nazionale. "Per le future generazioni o per chi voglia approcciarsi al settore dico: donne, siate positive!".
"La donna ha sempre avuto un ruolo fondamentale in agricoltura - esordisce Nuccia Alboni (foto a lato), titolare dell'azienda siciliana Ortonatura, che commercializza i suoi prodotti a marchio "La signora melanzana" - Nonostante le grandi difficoltà, soprattutto legate a una mentalità chiusa anche familiare, mi sono imposta: ho studiato tutto quello che c'era da studiare, dalla produzione alla commercializzazione. La conoscenza mi ha resa libera. Il mio consiglio? Non mollare mai e custodire, far tesoro della propria terra".