In Russia oltre 2500 ettari di cipolla, selezionata e moltiplicata in Italia
Maurizio Bacchi in un campo sperimentale a Cesena.
Spiega Maurizio Bacchi, fondatore e titolare di Cora Seeds, che abbiamo incontrato qualche giorno fa: "L'embargo russo, come è risaputo, non riguarda il settore sementiero. Non si importano ortaggi dall'UE, ma le sementi per coltivarseli da soli, quelle sì. Fra i vari articoli esportati c'è da annoverare la semente di cipolla, segmento dove registriamo una particolare richiesta. Abbiamo spedito in Russia circa 10 tonnellate di seme e, considerato che ne occorrono 4 chilogrammi per ettaro, ecco che il conto è presto fatto e possiamo stimare un superficie seminata di circa 2500 ettari".
Campo sperimentale di cipolla.
In Russia, la cipolla selezionata dalla Cora Seeds che va per la maggiore è la "Elenka", ibrido dal caratteristico colore bronzeo con 4 tuniche molto spesse. Queste conferiscono al bulbo una grande resistenza e, non a caso, in Russia è apprezzata in quanto può essere stoccata in cumuli alti anche 6-7 metri, in cella. Elenka è altresì apprezzata per la grande rusticità alla raccolta, la forma sferica, il colore che piace specialmente ai consumatori e quindi ai retailer. Si conserva bene fino al mese di maggio.
Cipolla in serra destinata al trapianto.
Dal laboratorio (dove si muove con sicurezza la ricercatrice Federica Brandi) fino ai campi sperimentali, passando dalle serre, alla Cora Seeds prosgue il lavoro di ricerca e selezione per nuove varietà.
Campo sperimentale di cipolla.
"Non si può mai rimanere fermi – aggiunge Bacchi – ed è per questo che ora ci stiamo muovendo verso linee genetiche resistenti alla fusariosi".
In campo Bacchi ha controllato lo stato di una cipolla a semina autunnale, la Rossa Divina Star. Alla raccolta il bulbo si presenta con rings molto marcati e questo è un carattere richiesto. Verrà scavato a fine maggio.
Sopra e sotto: cipolla rossa a semina autunnale.
Bunching Onion (Cipollotto)
Altra verifica in campo ha riguardato il Bunching Onion, altrimenti chiamato cipollotto. Questo è destinato alla produzione di seme che è stato richiesto da un cliente statunitense. Nel momento della verifica in campo, tre operaie (rumene) stavano rompendo la crosta superficiale del terreno per favorire la penetrazione dell'acqua e togliere eventuali infestanti. "Non è per niente facile coltivare il Bunching Onion da seme – spiega Bacchi – e non a caso siamo in pochi a farlo. Ottenere un elevato grado di germinabilità è impresa ardua ma, grazie a una tecnica particolare, l'anno scorso ci siamo riusciti e per questo il cliente ci ha confermato il contratto".
Sopra e sotto: Bunching Onion, lavorazione manuale.