Il lampone si piazza ai primi posti per redditivita': parola di vivaista
"La tendenza degli ultimi anni è questa – spiega Molari – vale a dire superfici mediamente estese, fino a 5.000 metri quadrati, che l'agricoltore dedica a queste specie. Nella maggior parte dei casi, si ottengono buoni redditi che non rappresentano l'unica entrata aziendale, ma vanno a costituire una percentuale della Plv-Produzione lorda vendibile totale, integrata dalle altre specie".
Gilberto Molari
Il lampone ha una caratteristica molto apprezzata: entra in produzione quasi subito. "Le piante che consegniamo in questi giorni già ad agosto 2016 produrranno i primi frutti e, nel 2017, saranno in pratica in piena produzione".
In Italia vi sono diverse zone in cui i piccoli frutti vengono coltivati con successo. Il vivaista spiega che "il Trentino fa la parte del leone, seguito dalla zona di Verona e dal Piemonte, specie in area Saluzzo. Al sud vi sono produzioni importanti in Calabria e Sicilia. Altre aree che stanno crescendo sono la Romagna, la provincia di Caserta e il metapontino".
Il lampone contende al mirtillo lo scettro di re dei piccoli frutti; seguono la mora, il ribes e poi le altre specie. "Ma credo che nei prossimi cinque anni – aggiunge il vivaista – il peso della mora aumenterà. Il fatto è che dobbiamo educare non solo l'agricoltore, ma anche il consumatore. I piccoli frutti sono ancora visti come acquisto per la festa, come guarnizioni delle torte da cerimonia e i pasticcini. In pochi pensano a un consumo quotidiano. E invece si prestano benissimo, grazie alla loro praticità e all'alto contenuto in sostanze nutritive".
Secondo Molari i punti vendita potrebbero lavorare meglio. "Troppo spesso vedo i piccoli frutti posizionati vicino alle bilance, così da favorirne l'acquisto. Ma in realtà sono specie delicate e andrebbero conservate nel banco frigo. Anche sul fronte packaging si può fare di meglio: esistono in commercio alcune soluzioni valide, mentre altre, ancora molto usate, non favoriscono la shelf life".
Il 2015 è stata un'annata a due facce sul fronte dei prezzi. Fino ad agosto sono stati buoni, con 8 euro per ogni kg di lamponi. Poi si è registrato un netto calo, a causa di una sovrapposizione con le produzioni spagnole. Il lampone è un frutto prodotto, in Europa, 11 mesi l'anno. E, con inverni caldi come quelli recenti, la produzione avviene pressoché 12 mesi su 12.
I lamponi producono in media 10-12 quintali (1-1,2 ton) ogni mille metri quadrati. Il prezzo di vendita varia dai 5 ai 10 euro il chilogrammo all'ingrosso, con punte di 12-14 nella vendita diretta a pasticcerie, gelaterie e ristoranti. Una pianta costa circa 1,40 euro e resta produttiva per 6 anni. Un impianto da 5mila metri quadrati costa attorno ai 9.000 euro, compresi i pali e i fili. Con una produzione lorda di circa 25mila-30mila euro ogni 5000 metri quadrati, il lampone si piazza ai primi posti per redditività.
Nel 2016 i trapianti fino ad oggi sono stabili rispetto al 2015, annata in cui era stata registrata una netta crescita.
Enrosadira presenta frutti ben dimensionati.
Da alcuni anni Molari ha licenziato una varietà innovativa di lampone. Si chiama Enrosadira®* (il breeder è Aldo Telch) e ha la caratteristica di maturare attorno al 20 luglio. E' caratterizzata da elevata precocità e dalla qualità ottima dei frutti. Un'altra caratteristica è la shelf life dei lamponi e la grande produttività.
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