Sementiero: preoccupazione per il rischio ritiro di alcune molecole
Alcuni dei delegati al convegno di Hannover.
"Fra le preoccupazioni emerse – spiega Tersi – vi è il possibile ritiro di sostanze attive come Diquat o Pendimetalin. Per l'Italia la revisione del Pendimetalin andrebbe a togliere un principio attivo diserbante indispensabile nelle orticole da seme. Al momento non vi sono alternative valide per cui occorre un lavoro di sistema affinché tale sostanza non sia revocata fino a che non si abbia una valida alternativa".
Colture da seme in Romagna.
Il 70% delle sostanze attive utilizzate nella produzione di sementi, è stato detto durante il meeting che ha coinvolto una quarantina di delegati da tutta Europa - sarà rivalutato entro 3 anni. L'Europa ospita un settore sementiero ampio ed eterogeneo e le sementi europee giocano un ruolo fondamentale sul mercato mondiale.
Il presidente del Coams Lualdi (foto a lato) afferma che "vi sono nette differenze di esigenze fra paesi del nord e del sud Europa riguardo alle sostanze in scadenza. Occorre trovare un accordo che non penalizzi nessuno".
Poi vi è la partita relativa a nuove tecniche di breeding, sui quali il Coams ha idee chiare. Tersi dice che "Le tecniche di mutagenesi, quali cisgenesi, intragenesi, possono essere processi di ricerca valorizzati e adottati senza remore per favorire l'innovazione varietale di molte specie, senza ricadere nei tanti dubbi creati dai prodotti targati Ogm, per come sono stati conosciuti ad oggi".
Precisa il presidente: "Gli Ogm sono ormai obsoleti. Occorre cambiare direzione e fare breeding attraverso queste nuove tecniche".
"Siamo leader nella produzione di sementi di vario genere – aggiunge Lualdi - come le sementi floreali, ortive e aromatiche e ovviamente anche in una vastissima produzione delle maggiori specie agricole. Le nostre sementi di alta qualità contribuiscono alla sicurezza alimentare mondiale e non dovrebbero essere messe in pericolo dal ritiro di alcune sostanze attive fondamentali, quando ancora non si sono trovate valide alternative".
Colture da seme in Romagna.
"Per adattarci ai cambiamenti climatici e aumentare la produzione alimentare – conclude il segretario - abbiamo bisogno di poter accedere all'innovazione varietale per tutte le specie. E' per questo che non possiamo accettare l'utilizzo di brevetti che bloccano lo sviluppo europeo. I membri dell'ESGG vogliono che i fondi investiti favoriscano l'innovazione piuttosto che alimentare battaglie giuridiche legate al brevetto. I membri dell'ESGG esortano la Commissione Europea a chiarire urgentemente la situazione dei brevetti, possibili solo sulle vere invenzioni e non sulla scoperta di geni nativi".