"Oltre gli Ogm: ora si parla di "biotecnologie verdi"
Maria Grazia Tommasini del Crpv, in veste di tecnico del Coams, ha partecipato al meeting europeo del settore sementiero (cfr. FreshPlaza del 08/06/2016), concordando con quanto emerso dai delegati. "Occorre avere una strategia comune per portare sui tavoli di competenza europea i nodi ancora attualmente esistenti. Le nuove tecniche biotech non sono state ancora sdoganate, ma rappresentano il futuro della ricerca, secondo quanto discusso nel meeting di Hannover".
Questi temi ciclicamente tornano all'attenzione dell'opinione pubblica, troppo spesso con una contrapposizione ideologica che non trova riscontri nelle verifiche scientifiche e talvolta con degenerazioni preoccupanti: due giorni fa all'Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) di Parma è stata recapitata una busta con materiale esplosivo. Non si è trattato solo di un gesto intimidatorio: la busta avrebbe potuto ferire qualcuno se non ci si fosse accorti del contenuto (grazie alla scansione di tutta la posta con il metal-detector) e se non fossero intervenuti gli artificieri.
"Non getterei alle ortiche gli Ogm - spiega Daniele Colombo, presidente dell'ANBI-Associazione nazionale biotecnologi - che hanno alle spalle anni e anni di ricerca. Però è indubbio che le ultime tecniche possono portare a nuove riflessioni e a una maggiore condivisione. Vi sono tre tipi di tecnologie utilizzate: bloccando l'espressione di alcuni geni; modificando i singoli nucleotidi; intervenendo in maniera più incisiva sul genoma introducendo geni della stessa specie o di specie diverse".
Il vantaggio è che si tratta di tecniche veloci, poco costose, molto efficaci. L'Italia ha il grande merito di aver contribuito in maniera determinante alla mappatura del genoma di diverse specie frutticole e a livello mondiale è capofila nella capacità dei propri ricercatori.
"Occorre però che il mondo politico - continua Colombo - faccia la sua parte. Non ci si può fermare alle sperimentazioni in laboratorio, ma è indispensabile poter effettuare in campo le prove. Buona parte del mondo scientifico si è già espresso considerando queste nuove tecnologie non come Ogm e anche io sono di questa opinione. I colleghi tedeschi e svedesi hanno già dato il via libera a queste tecniche. In Italia, purtroppo, ci si basa sui polveroni suscitati ad arte e sulle emozioni improvvise, invece che sui dati scientifici".