Antonio Latorrata
L'idea della confezione per le mini angurie è semplice, con un manico che ne agevola il trasporto e il logo personalizzato. E' uno strumento per trasformare un semplice frutto in un'idea regalo. "Abbiamo cercato di curare sia il tipo di chiusura - precisa Latorrata - sia la grafica e i colori, in modo che il risultato potesse piacere. E così è stato".
E se l'estetica ha il suo peso, quel che conta poi è il contenuto: nel 2016, su tale aspetto, non ci saranno sorprese: "Grazie all'andamento meteo degli ultimi tempi, la qualità di angurie e meloni è eccezionale. Siamo davvero soddisfatti. Entrambi hanno un elevato °Brix (=tenore zuccherino) e questo li fa apprezzare in tutti i mercati".
Ecco, il mercato. Ma come stanno andando le cose? In questi giorni sta accadendo un fatto anomalo, vale a dire le angurie tradizionali da 8-10 kg sono ricercate più delle baby. Anche lo stesso Latorrata non sa spiegarselo. Anzi, una idea ce l'ha: "Credo che dipenda dal fatto che la Spagna ha quasi smesso di produrre angurie più grosse. E' vero che le famiglie ormai preferiscono le mini, ma è altrettanto vero che c'è un mercato del prodotto a fette (Gdo, Horeca ndr) che necessita di quelle più grandi e allungate. E la richiesta c'è".
Al momento c'è una buona richiesta di angurie tradizionali.
Anche il melone è in ripresa e la domanda è in crescita. Alcune zone del nord d'Italia, bersagliate dal maltempo, hanno poco prodotto e a trarne beneficio sono le imprese del sud.
Riguardo ai mercati di riferimento, Latorrata esporta in Germania e Austria all'estero, e poi si affaccia al mercato interno, Gdo o ingrosso. In questo momento la Germania non recepisce molto, probabilmente a causa del prodotto in arrivo dalla Spagna che entra in competizione con quello italiano.