Cimice asiatica: in Veneto i primi danni sul kiwi
La sede locale di Confagricoltura riporta che "i soci ci segnalano danni alle produzioni di kiwi fino al 30%, in quanto l'insetto punge la parte superiore dei frutti danneggiandoli e facendoli cadere a terra. C'è apprensione perché si tratta di una specie che ha cominciato a mostrare la sua voracità quest'anno e negli anni futuri potrebbe moltiplicarsi ed estendere i suoi danni".
L'esplosione della presenza dell'insetto in diverse aree d'Italia pare sia dovuta anche alla mancanza di freddo durante gli ultimi due inverni.
Denis Gobbo è un agricoltore della bassa padovana, con l'azienda dislocata fra i comuni di Arre e Piove di Sacco. "Coltivo 20 ettari di kiwi, fra G3 e Hayward – dice Gobbo – e ho notato, insieme ai tecnici della cooperativa, la presenza dell'insetto. Però, fortunatamente, non è diffuso in numero tale da provocare grossi danni. Sono più preoccupato da altre fitopatie, come il marciume radicale".
Per le zone dove invece l'insetto è maggiormente presente, occorre adottare qualche strategia.
"L'unica vera possibilità di lotta – conclude Confagricoltura - attualmente, è coprire gli impianti con le reti in quanto l'insetto si cala dall'alto, per cui andrebbero modificate e ampliate le protezioni presenti contro la grandine, ma si tratta di un investimento impegnativo. Abbiamo perciò coinvolto la Regione per considerare la possibilità di garantire un'apposita misura nel Psr. La soluzione migliore sarebbe il ritorno di inverni freddi, che facessero morire gli adulti, ma i cambiamenti climatici in corso ci danno poche speranze e anche questa nuova calamità in fondo ne costituisce una conseguenza".