Magazzini della frutta: quando il datore di lavoro deve risarcire il dipendente
FreshPlaza (FP): Avvocato, a quali rischi è esposto il datore di lavoro?
Gualtiero Roveda (GR): La tutela della salute e della sicurezza sul lavoro è considerata dal legislatore un valore fondante del nostro Ordinamento. Il datore di lavoro, in ragione di una complessa normativa, è destinatario di un severo obbligo di sicurezza al quale deve adempiere esercitando i suoi poteri di direzione e organizzazione. La responsabilità conseguente alla violazione di tale obbligazione può rilevare sotto diversi profili sanzionatori e risarcitori.
In particolare può rilevare come responsabilità giuridica penale, civile, amministrativa, amministrativa-penale.
FP: Sotto l'aspetto della responsabilità civile, come viene gestito il rischio da parte delle imprese?
GR: Si deve prendere atto che la responsabilità civile dell'imprenditore conseguente a infortuni sul lavoro o malattia professionale espone l'azienda a conseguenze risarcitorie difficili da valutare. Si deve, infatti, mettere in conto che, nel caso sia accertata la responsabilità del pregiudizio in capo al datore di lavoro, l'Inail eserciterà nei suoi confronti l'azione di regresso per recuperare le somme erogate in relazione all'evento assicurato.
La responsabilità, tuttavia, è ben più estesa. L'indennizzo erogato dall'Inail non ripara integralmente il danno alla salute. Il lavoratore che abbia subito un pregiudizio, per colpa del datore di lavoro, ha infatti diritto, oltre all'indennizzo Inail, al risarcimento di poste non coperte dall'assicurazione pubblica (danno complementare) e a ottenere l'eventuale differenza tra quanto stabilito a titolo di indennizzo e quanto spettante in base agli ordinari criteri risarcitori (danno differenziale).
FP: Si tratta di cifre importanti?
GR: A titolo di esempio il Tribunale di Milano con sentenza del 2.3.2015, a fronte di un danno complessivo di 253.000 euro, ha riconosciuto un danno differenziale di 100.000 euro. Di conseguenza il datore di lavoro, ritenuto responsabile dell'infortunio, ha dovuto risarcire direttamente tale ultimo importo al lavoratore e rimborsare all'Inail 153.000 euro.
FP: Le aziende devono pertanto ricorrere al mercato assicurativo?
GR: Il datore di lavoro, se vuole evitare questi rischi, è costretto a ricorrere a forme di assicurazione privata per la responsabilità civile. Lo strumento per la tutela del rischio in esame è rappresentato dalla polizza Responsabilità Civile verso Prestatori di lavoro c.d. R.C.O. (Responsabilità Civile Operai), in genere abbinata alla R.C.T. (Responsabilità Civile Terzi). La polizza ha lo scopo di tenere indenne il datore di lavoro per quanto sia tenuto a pagare quale civilmente responsabile per i pregiudizi sofferti dai prestatori di lavoro addetti all'attività assicurata. La copertura include le azioni di regresso degli Enti pubblici e le richieste di risarcimento avanzate direttamente dai lavoratori o dai loro aventi causa.
FP: Occorre però che le clausole di polizza debbano essere verificate con particolare cura.
GR: Non è facile negoziare un contratto assicurativo trovando il punto di equilibrio tra le esigenze di tutela dell'azienda e le disponibilità offerte dal mercato assicurativo. E' bene affidarsi a operatori assicurativi esperti e scegliere una Compagnia che offra garanzie di serietà e solidità economica. E' anche importante mantenere aggiornato il testo della polizza in ragione delle novità legislative.
FP: L'ammontare del premio assicurativo sulla base di quali parametri è determinato?
GR: In genere si fa riferimento all'ammontare delle retribuzioni corrisposte ai dipendenti. Bisogna, tuttavia, fare attenzione al fatto che alcune Compagnie chiedono di specificare il numero degli assicurati. Ne consegue la necessità di aggiornare costantemente i dati forniti per evitare che, in caso di sinistro, la copertura sia riproprorzionata sulla base del numero di lavoratori comunicato e non su quello effettivo.
Al fine di contenere il costo della polizza sono spesso previste in contratto franchigie per i risarcimenti dovuti ai sensi del codice civile. E' un'opportunità da guardare con favore. Lo spirito della copertura assicurativa deve essere, infatti, quello di tutelare l'impresa da rischi che le possano causare impreviste difficoltà o addirittura comprometterne l'attività. Per la stessa ragione è importante prevedere massimali adeguati a fronteggiare eventi anche particolarmente gravi.