In merito agli eventi alluvionali/siccitosi, Vigo spiega: "In tanti anni che mi occupo di agricoltura ho potuto notare una ciclicità di questi eventi, che si ripresentano ogni 10-11 anni. Dovremmo registrare ancora delle piogge, e infatti novembre è ritornato a essere il mese statisticamente più piovoso, ma anche dicembre non ci farà desiderare le piogge. La cosa strana è che questa ciclicità meteo undecennale coincide con la ciclicità undecennale dell'attività solare".
Oltre alle condizioni climatiche, ci sono una serie di funghi, patogeni e varie Phytophthora che con le temperature registrate finora tendono a diffondersi. "Ad esempio, le piogge persistenti di settembre hanno innescato un'accentuazione dei fenomeni di allupatura, ovvero l'esplosione della Phytophthora citrophthora, con conseguente ulteriore perdita di frutti. Inoltre nel mese di ottobre si è registrato un attacco tardivo di mosca della frutta, la Ceratitis capitata".
Girando per le campagne, Vigo registra una cascola abbondante di arance non ancora mature e parecchi frutti ammuffiti sulle piante. Molte contrade della zona di Scordia, Lentini, Palagonia e Mineo, sono state interessate da venti disseccanti, con danni non solo ai frutti, ma anche alle chiome, con evidenti filloptosi. "L'annata, strana già di per sé, e con una resa in calo, mostrerà quindi ulteriore flessione dei volumi prodotti".
Innovazione varietale
"Oltre a quelle già presenti da diversi anni, varietà innovative ce ne sono poche - commenta Vigo - Si registra una forte richiesta da parte dei produttori di svecchiare il vecchio patrimonio arboreo (soprattutto per via del Citrus Tristeza Virus) ma i costi non incoraggiano. L'ultimo bando del PSR, ad esempio, si è chiuso al 2012 e il nuovo non è partito. Se si considera che lo scorso anno le arance venivano vendute a 4 centesimi, si capisce bene che è difficile già chiudere in positivo il bilancio aziendale, figurarsi fare investimenti".
C'è da tenere presente, poi, che i tempi di risposta degli impianti sono lenti. "Parliamo di sette/otto anni per una piena produzione. Inoltre, un altro problema è la disponibilità delle piante. Dal punto di vista vivaistico, in Sicilia, abbiamo una produzione di piante che è all'incirca di 1,5-2 milioni l'anno. Per riconvertire le zone colpite da Tristeza e rinnovare i vecchi impianti, sono necessari 24-25 milioni di piante. E per fare questa operazione ci vorrebbero almeno 12-13 anni".
Concorrenza
"Come ogni anno - scrive Vigo sul suo blog - abbiamo i nostri agrumi, ma troviamo nei nostri supermercati arance della Spagna e pompelmi da Israele, per esempio".
Secondo l'agronomo, ci sarebbe da aprire un lungo capitolo a riguardo ma si limita a fare un'osservazione: "Ogni volta penso ai Francesi che, prima di acquistare qualunque cosa non prodotta in Francia, non solo ci pensano e ci ripensano, ma esigono sempre e comunque prima il prodotto nazionale e solo poi vanno alla ricerca di quello estero, prediligendo, in ogni caso, quello spagnolo. Invece da noi, l'invasione è come se fosse la benvenuta. Una storia che si ripete anno dopo anno".
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