Tosatto (Green Fruit): c'e' spazio in Italia e all'estero per il radicchio di Treviso IGP
"Chi girava e gira oggi il mondo dei mercati, conosce così il nostro radicchio", ci spiega Andrea Tosatto, figlio del fondatore dell'azienda e ora alle redini della ditta.
La Green Fruit è specializzata in tutte le tipologie di radicchio, che commercializza per 12 mesi all'anno, a seconda della varietà. Negli anni il radicchio si è sempre più affermato sui mercati, in particolar modo l'Igp, tanto che l'azienda di Trebaseleghe ha seminato, tra terreni propri e di associati, 100 ettari, contro i circa 70 della passata stagione.
"Negli ultimi due anni, tra visite in azienda e riunioni, abbiamo portato avanti tutta una serie di azioni per aumentare la quota di prodotto marchiato Igp e far crescere i nostri produttori, anche sul fronte delle certificazioni, con 9 aziende nostre associate che ora sono GlobalGap", riprende Tosatto.
Da sinistra Attilio e Andrea Tosatto: padre e figlio; il primo fondatore dell'azienda, il secondo attuale titolare. Qui a Venezia (VE), in occasione del ventennale dall'ottenimento dell'Igp da parte del radicchio di Treviso.
La ragione di questo è semplice: è cresciuta negli ultimi anni la richiesta del radicchio trevigiano, soprattutto da parte della Gdo. "Ora – continua il titolare della Green Fruit – anche loro stanno puntando sull'Igp e sulla sua qualità. Da un po', proponiamo un pack innovativo formato da 2 cespi di radicchio, e questo sta aprendo nuovi spazi per il prodotto".
Spiega Tosatto che "dai primi anni (dall'ottenimento dell'Igp, ndr) il prodotto è cambiato tantissimo, ora è più standardizzato. E' cambiato in particolar modo il sistema di distribuzione e il confezionamento, passando dalle cassette da 8 kg di radicchio ai formati più piccoli. Oggi addirittura il taglio da 3,5 kg sembra grande. L'unica cosa che non è cambiata è la qualità, che è una scelta del consumatore, non del produttore: la gente è curiosa, e se trova un prodotto buono e di qualità allora ritorna e lo ricompra".
Quest'anno la Green Fruit stima un fatturato dell'ordine dei 3,5 milioni di euro, con previsioni di crescere, l'anno prossimo, di un 20%. Del fatturato, circa il 35% è rappresentato dall'export verso Germania, Regno Unito, Irlanda, Svizzera, Emirati Arabi Uniti, Pesi Bassi, tra gli altri. "L'export cresce di un 5/10% all'anno, regolarmente – spiega il titolare – e verso queste destinazioni spediamo soprattutto altre tipologie di radicchio, a partire dal Chioggia, ma spesso inseriamo qualche collo di Igp per farlo conoscere, proponendo delle cassette con del mix di radicchio", come fosse un prodotto esotico. "Bisogna sempre avere uno sguardo sull'estero, perché permette di vedere come gira il mondo, anche se alle volte porti a casa delle frustrazioni", chiosa Tosatto.
Il pack a due cespi di radicchio tardivo rosso di Treviso Igp.
Intanto, però, l'idea di infilare del radicchio a indicazione geografica nelle partite destinate all'export sembra dare i suoi frutti: "Per quanto i volumi siano ancora piccoli, si sta gradualmente affermando. All'estero ci sono molte possibilità per il radicchio di Treviso Igp", spiega il titolare della Green Fruit che brevemente spiega anche dov'è maggiormente richiesto. "Nella Francia del Sud e a Parigi, dove sta crescendo nel canale Gdo. Nella capitale francese lo spediamo inoltre a un gruppo d'acquisto formato da 200 ristoratori, di cui 5/6 stellati, che lo usano nelle loro ricette: è un canale che ci sta dando delle grandi soddisfazioni e che abbiamo intercettato l'anno scorso, durante una serie di eventi organizzati dal consorzio di tutela a Parigi".
Contatti:
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