Annata 2016/17: produzioni agrumicole italiane in calo ma compensate da un clima autunnale favorevole
La produzione di limoni italiani dovrebbe rimanere nella media rispetto alla scarsa campagna 2015/16 grazie ai temporali autunnali che sono stati di beneficio, in particolare per la qualità e calibri dei frutti. Questa l'analisi del dipartimento americano dell'agricoltura (USDA) nel report 2016 relativo all'agrumicoltura italiana.
Arance
L'Italia è il secondo principale produttore di arance in Europa dopo la Spagna. Sicilia e Calabria sono le principali aree produttive e contano rispettivamente per il 59 e il 22% della produzione totale. Tarocco, Moro, Sanguinello, Navelina e Valencia sono le principali cultivar agrumicole coltivate nel paese. Inoltre le varietà Ippolito e Meli stanno guadagnando popolarità.
Nell'annata che va da ottobre 2016 a settembre 2017 la produzione di arance è prevista in calo del 38% rispetto alla stagione 2015/16, quando si è ripresa significativamente dalla campagna precedente grazie a condizioni climatiche ideali. Inoltre l'introduzione di nuove varietà e portinnesti di grande qualità ha reso l'Italia capace di estendere il calendario produttivo.
La maggior parte delle arance viene consumata fresca. Le varietà sanguigne Tarocco, Moro e Sanguinello vengono principalmente destinate al consumo fresco mentre quelle tardive Ovale e Valencia sono indirizzate sia alla trasformazione sia al fresco.
Nella campagna 2014/15 le importazioni di arance italiane sono aumentate del 37% rispetto alla stagione precedente, soprattutto per via dei volumi in aumento dalla Spagna - il principale fornitore di di arance sul mercato italiano e che conta per approssimativamente il 67% delle importazioni totali. Sempre nella stessa stagione le esportazioni di arance italiane sono rimaste stabili a circa 119.500 tonnellate. Germania, Svizzera, Austria e Francia, con approssimativamente il 26, 14, 11 e 9% del totale esportato, sono le principali destinazioni.
L'Italia dovrebbe trasformare quasi 214000 tonnellate di arance nella stagione 2016-2017 e produrre quasi 15000 tonnellate di concentrato. Il volume totale di arance destinato alla trasformazione dipende dalla qualità della del raccolto e dalla quantità delle arance destinate al mercato del fresco sia a livello domestico sia all'estero.
Mandarini
La produzione italiana di mandarini consiste per oltre l'80% in clementine senza semi e un 20% di mandarini. Calabria, Sicilia e Puglia sono le principali aree produttive di mandarini in Italia, rispettivamente con il 50, 23 e 14% della produzione totale. Comune e Monreal sono le varietà di clementine più importanti coltivate nel paese. Avana e tardivo di Ciaculli invece sono le varietà principali per quanto riguarda il mandarino.
Nella stagione 2016/17 la produzione italiana di mandarini dovrebbe subire un calo del 25% rispetto alla campagna precedente. Sia per le clementine sia per i mandarini della stagione 2016/17 si prevede un calo produttivo del 25% dalla stagione precedente. Tuttavia la qualità dovrebbe essere buona grazie ai temporali di fine estate che hanno beneficiato i frutti. La produzione di mandarini nella stagione 2015/16 subì un leggero contraccolpo (-3,5% rispetto alla campagna precedente). Questo fu dovuto a un calo dell'8% nella produzione di clementine non interamente compensato dalla crescita del 23% dell'offerta di mandarini.
La maggior parte dei mandarini viene consumata fresca. Gli Italiani consumano grandi quantità di clementine e mandarini durante le vacanze invernali quando si è nel pieno della disponibilità di prodotto sul mercato.
Le importazioni di mandarini nella stagione 2014/15 hanno raggiunto quasi 99.000 tonnellate,un aumento del 22% rispetto alla campagna precedente, dovute essenzialmente ai volumi in aumento dalla Spagna (+21%), fornitore leader del mercato dei mandarini italiani, contando per l'84% delle importazioni totali. Nella campagna 2014/15 l'Italia ha esportato approssimativamente oltre 88.000 tonnellate di mandarini, il 14% in più rispetto alla precedente stagione per via delle quantità in aumento verso Polonia e Romania (rispettivamente con un 38 e un 25% in più). Queste destinazioni sono leader per i mandarini italiani e contano rispettivamente per il 17 e il 11% dell'export totale.
Limoni
L'Italia è il secondo principale paese europeo a produrre limoni dopo la Spagna. La Sicilia è l'area produttiva per eccellenza, con tanto per l'86% della produzione interna. Femminello Comune, Monachello e Interdonato sono le cultivar principali di limone coltivate nel paese. Nella stagione 2016/17 la produzione di limoni italiani dovrebbe rimanere nella media rispetto alla scarsa stagione precedente grazie agli acquazzoni autunnali che hanno fornito particolari benefici alla qualità e ai calibri degli agrumi.
La produzione di limoni in Italia è principalmente destinata al mercato del fresco. Nella stagione 2014/15 le importazioni di limoni hanno raggiunto oltre 126.000 tonnellate, un 38% in più rispetto alla campagna precedente per via dei volumi in aumento dalla Spagna (+41%) e dall'Argentina (+38%). Nella campagna 2014/15 l'Italia ha esportato 39.640 tonnellate di limoni, un calo dell'11% rispetto all'anno precedente, dovuto in particolare ai volumi limitati verso Germania (-25%) e Grecia (-8,5%), destinazioni leader per il limone italiano che rappresentano rispettivamente il 30 e l'11% delle esportazioni totali.
Pompelmi
La produzione di pompelmo italiano nella stagione 2016/17 dovrebbe raggiungere le 5.000 tonnellate, un 2% in più rispetto alla precedente campagna. Le importazioni di pompelmo nella stagione 2014/15 hanno raggiunto 29.600 tonnellate - principalmente da Sudafrica, Israele e Spagna contando rispettivamente per il 39, 14 e 12% delle importazioni totali. Nella stessa campagna, l'Italia ha esportato 2.800 ton di pompelmi principalmente verso Slovenia e Francia.