Reti anti-cimice sfruttando l'impianto antigrandine esistente. Il video
Guarda il video con il tecnico Andrea Rossi
L'azienda è quella di Andrea Ghiselli di Cesena. L'agricoltore ha applicato le reti alle testate, su un totale di 11 file. E poi ha chiuso lateralmente con altre reti e anche la testata opposta, ovviamente.
La testata chiusa con reti aggiuntive che si abbinano all'impianto antigrandine
Volendo sfruttare la copertura antigrandine già esistente, insieme ai tecnici del Consorzio, Ghiselli nel suo impianto di mele ha allestito una rete che chiude la testata facendo passare una corda in un'asola in alto e con dei pesi in basso. In tal modo, tirando il capo di una corda tutta la testata si apre per permettere l'accesso.
La rete antiinsetti nella parte bassa
"Ci capita spesso - spiega Andrea Rossi tecnico del Consorzio Agrario Adriatico - di richieste simili, per adattare quanto già esistente. E questo è ragionevole, in quanto è indispensabile soddisfare le richieste dei produttori cercando di contenere i costi. Tanti impianti hanno la copertura antigrandine già montata, per questo cerchiamo soluzioni che si adattino alle varie situazioni esistenti". La maglia utilizzata è 4x2,5 millimetri.
Il punto di unione delle reti in alto
Il sistema presentato venerdì scorso è molto semplice, quanto economico. E' in corso un altro adattamento per far sì che, con un piccolo argano, la rete si possa avvolgere e distendere girando una manovella (foto sotto). Un adattamento che permette di alleviare la fatica.
Di reti anti insetto ormai si parla quotidianamente come di una soluzione possibile (cfr. FreshPlaza del 26/01/2017). Halyomorpha halys può essere contrastata chimicamente solo nelle fasi giovanili. Poi, nello stadio adulto, i prodotti chimici di sintesi attualmente disponibili non hanno dimostrato particolare efficacia.
Contatti:
Consorzio Agrario Adriatico
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Andrea Rossi
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