Dal Brasile la frutta salutare per affrontare l'estate e la novita' Acai per la longevita'
Il Brasile è uno dei più grandi Paesi produttori ed esportatori agricoli del mondo ed è il terzo produttore di frutta (in volume), dietro Cina e India. Secondo i dati di Apex-Brasil, Agenzia Brasiliana per la Promozione del Commercio e degli Investimenti, il Paese produce annualmente 44 milioni di tonnellate di frutta, esportandone complessivamente il 2,5% all'estero (circa 1,1 milioni di tonnellate).
Il settore è in continua espansione, sia nella produzione sia nell'esportazione, grazie a una strategia di diversificazione dei mercati e dei prodotti offerti e a una capacità produttiva che copre tutto l'intero arco dell'anno.
Nel 2016, il Brasile ha esportato ben 30 diversi frutti - pari a circa 790.000 tonnellate - differenziandosi dagli altri concorrenti grazie ad un'offerta composita sul mercato.
Sul mercato italiano, i prodotti maggiormente commercializzati e più consumati con l'incidenza della stagione estiva sono melone, papaya, mango, avocado e lime. Queste varietà di frutta, insieme agli altri prodotti ortofrutticoli di origine brasiliana, vedono nei Paesi Bassi l'hub principale di approdo per la distribuzione su altri mercati europei come Italia, Francia, Germania, e Spagna. I Paesi Bassi ricevono infatti il 38% dell'export brasiliano complessivo di frutta.
Melone, papaya, mango, avocado e lime vengono apprezzati per le proprietà nutrizionali ed organolettiche - quali la ricchezza di vitamine (A e C principalmente), l'apporto di acqua e fibre, sali minerali, acido folico (soprattutto la papaya) – e gli indiscussi benefici sulla salute, come alleati naturali per l'apparato gastrointestinale e la riduzione del colesterolo.
Tra gli altri, invece, spicca il valore delle importazioni in Italia, nel 2015, di anacardi, noci di cocco e noci del Brasile, pari a 3,34 milioni di euro, il 5,3% del totale delle importazioni nazionali.
Tra i 30 prodotti esportati dal Brasile anche le bacche di açai, una novità fondamentale per l'apporto di antiossidanti naturali: questi piccoli frutti rotondi di colore viola, composti per l'80% dal nocciolo e per il 20% dalla polpa, sono caratterizzati da un sapore fresco e leggermente acre e da incredibili proprietà organolettiche.
L'Açai è infatti conosciuto – oltre che per il suo sapore esotico - anche come prodotto "superfood" (qualificazione dei cibi con nutrienti superiori alla media) o "frutto della longevità" grazie alle sue incredibili proprietà antiossidanti (35 volte superiori a quelli contenuti nell'uva e tre volte superiori rispetto ai mirtilli) che derivano da un alto contenuto di polifenoli, fondamentali contro i danni causati dai radicali liberi, vitamina E, vitamina B1, fibre e ferro.
La coltivazione e la raccolta delle bacche di Açai
Le bacche di Açai, o wassaï, crescono spontaneamente nelle regioni del Nord del Brasile e nello Stato del Parà, nel cuore della foresta amazzonica, grazie alla diffusione dei semi soprattutto ad opera dei tucani, che mangiano la polpa della bacca lasciando cadere i semi sul suolo e permettendo, quindi, la riproduzione delle palme di açai.
Anche la raccolta manuale delle bacche ha un impatto ambientale minimo ed è fonte di sostentamento per le comunità locali che vivono sulle sponde del Rio delle Amazzoni.