Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber
I produttori europei di banane temono l'impatto del riorientamento dei fondi

APEB: 'Il periodo di maggior incertezza che abbiamo mai conosciuto'

Il presidente dell'Associazione europea dei produttori di banane (APEB), Gérad Bally, ha espresso la sua preoccupazione per l'eventuale riorientamento dei fondi europei destinati all'agricoltura, alla pesca e alla coesione a causa della Brexit e per l'attenzione riservata alla sicurezza.

Questo è stato evidenziato da fonti dell'Associazione dei produttori di banane delle Canarie (Asprocan) a seguito della riunione del Comitato Esecutivo dell'APEB a cui Bally ha partecipato.

Asprocan ha annunciato che l'APEB si attiverà per "evitare danni irreparabili al settore" dopo l'accordo dell'UE con i Paesi terzi che producono banane, come l'Ecuador; lo stesso Bally ha descritto tale momento come "il periodo di maggiore incertezza che abbiamo mai avuto nell'UE".

Secondo Asprocan, la Brexit e la sicurezza sono diventati i nuovi rischi che vanno ad aggiungersi a quelli che hanno già colpito il settore, come la "revisione del Programma di sostegno dell'UE alle produzioni agricole delle Isole Canarie (Posei)".

L'8 settembre scorso, Asprocan ha annunciato che la sfida di quest'anno, per i produttori di banane delle Canarie, è di "mantenere i livelli minimi di redditività" e di ripetere la produzione registrata nel 2016 (433,67 milioni di chili).

L'associazione ha sostenuto che una delle sue principali preoccupazioni è la "crescita fittizia" del prezzo al dettaglio nei negozi e nelle catene di distribuzione, un dato che "non riflette lo sviluppo dei prezzi di vendita all'origine e può mettere a rischio la sostenibilità commerciale della produzione delle Canarie".

Fonte: EFE
Data di pubblicazione: