Pomaria ritorna a Casez (TN) e ti fa cucinare con gli chef della Val di Non
Il reticolo di vie del suo centro storico impreziosito dai bei palazzetti patrizi si animerà con gli spazi degli espositori artigianali, i corner dedicati alla ristorazione, le postazioni riservate al cibo di strada, mentre le corti delle antiche dimore del borgo ospiteranno laboratori, incontri, mostre e degustazioni.
La raccolta delle mele 2017 sarà un po' anomala, poiché la rigidità delle temperature primaverili ha compromesso il processo di sviluppo dei frutti, ma la particolarità di questa annata poco fortunata, che avrà poche mele, sarà un ulteriore stimolo a tornare per un altro anno nel centro storico di Casez con una manifestazione ancora più rappresentativa della ricchezza del contesto agricolo-pastorizio della valle trentina e delle aree circostanti.
Parola chiave dell'edizione del 2017 sarà interazione, nello spirito che contraddistingue Pomaria fino dalla sia nascita. L'idea di fondo dell'evento, infatti, è quella di favorire il contatto dei visitatori con il territorio attraverso un loro coinvolgimento "con le mani in pasta". Per portarli non soltanto a osservare e assaggiare, ma a "lavorare" in prima persone le materie prime, comprendendo appieno il terroir di cui sono espressione diretta.
Oltre alle mele, quindi, grandi protagonisti di Pomaria 2017 saranno tutti i prodotti legati all'enogastronomia della Val di Non, valle trentina che ha sempre incentrato il proprio sostentamento sull'agricoltura e l'allevamento di montagna. Con grande intelligenza, gli agricoltori e allevatori della zona hanno conservato le tracce del loro passato. Hanno preservato colture e tradizioni per custodire la memoria del territorio non solo in forma di documentazione, ma anche in forma di espressione di un percorso di secoli capace di rinnovarsi, proprio perché resta vivo senza dimenticare. In quest'ottica sono state conservate piante di frutta antica – mele come Bella di Boskoop, Calvilla Bianca Lunga, Contessa e pere come Buona Luisa d'Arvance - , riscoperti cereali particolari, varietà di patate, vitigni autoctoni come il Gropello, mantenuti gli alpeggi dove le vacche vengono portate d'estate e tenuti attivi caseifici sociali.
L'idea di fondo di mappare in modo vivo questo percorso – nel capoluogo Cles è presente anche un bellissimo frutteto storico visitabile – è legata proprio al desiderio di non consegnare all'oblio un passato fatto di fatica e incertezza, ma anche di voglia di sperimentare e osare. La capacità di sopportare la durezza dell'agricoltura e della pastorizia di montagna e il desiderio di trovare nel proprio territorio la possibilità di migliorare la qualità della vita per non doverlo abbandonare hanno reso la Val di Non quello che è oggi: un luogo che trovato nella monocoltura delle mele un modo per dare vita a un'eccellenza internazionalmente riconosciuta – le sue mele sono le prime ad aver ottenuto il riconoscimento D.O.P in Europa – e una fonte di sostentamento per oltre 5.000 aziende agricole, accomunate da un progetto autentico di cooperazione quale è il consorzio Melinda.
Pomaria, quindi, con la sua mostra pomologica di frutta antica, il coinvolgimento di produttori locali di formaggi di alpeggio e i caseifici sociali, di cereali in via di estinzione, mieli, ortaggi, di artigiani conservieri esperti di erbe e piante spontanee del bosco, di distillatori e microproduttori di vino e birra è anche una festa della memoria. Di un territorio, della sua capacità di diversificare, della storia che fonde insieme vita ed economia. Memoria, con uno sguardo aperto sull'agricoltura e le eccellenze che verranno.
Per questo, per la capacità di raccontare la Val di Non attraverso i suoi prodotti e per la voglia di creare un incontro creativo tra memoria e futuro anche con gli sguardi dei visitatori Pomaria è riuscita ad accogliere nelle ultime edizioni oltre 20.000 presenze di pubblico e più di 60 espositori, rigorosamente 0-40km. Cercando anche di privilegiare modalità di fruizione ecosostenibili a partire dalle stoviglie in materiale riciclabile, dalla possibilità di trovare con facilità acqua di fonte dove si mangia e dalla volontà di promuovere la capacità e il piacere del fare le cose da sé: conserve, dolci, pani, marmellate, succhi…
Per maggiori informazioni: www.pomaria.org