I polifenoli delle mele contro l'iper-assorbimento di glucosio e il diabete
La nuova ricerca ha preso in esame una popolazione di 54 individui, sottoposti a curva da carico orale di 75g di glucosio e ad esofago-gastro-duodenoscopia con biopsie della mucosa duodenale sulle quali è stata misurata la quantità del trasportatore del glucosio SGLT-1. "Questa nuova ricerca aiuta a comprendere perché queste persone a rischio di diabete presentano elevati livelli di glicemia dopo i pasti", spiega Giorgio Sesti, ordinario di Medicina interna all'Università di Catanzaro e presidente della Società italiana di Diabetologia che ha guidato il team di ricerca.
"L'assorbimento intestinale del glucosio introdotto con gli alimenti avviene prevalentemente nella prima porzione dell'intestino, cioè nel duodeno - aggiunge l'esperto intervistato dall'Ansa - A tale livello il glucosio, grazie ad uno speciale 'trasportatore', l'SGLT-1, attraversa la parete intestinale per raggiungere la circolazione sanguigna".
Sesti conclude dicendo: "Tenendo in considerazione che l'attività del trasportatore SGLT-1 può essere inibita da alcuni composti fenolici presenti nelle mele e che sono attualmente in fase di sviluppo farmaci con una doppia azione inibitoria sui trasportatori SGLT-1 e SGLT-2 (quest'ultimo presente a livello renale), è possibile ipotizzare che la correzione dell'eccessivo assorbimento intestinale del glucosio potrà rappresentare una possibile strategia terapeutica utile non solo per trattare l'iperglicemia post-prandiale, ma anche per prevenire lo sviluppo del diabete nei soggetti a rischio".