Gli esportatori egiziani stabiliscono i requisiti di sviluppo per l'esportazione dell’uva
L'ex capo del Consiglio delle esportazioni agricole, Ali Essa, ha affermato che l'esportazione dell'uva ha avuto un'impennata negli ultimi due anni mai vista prima, un segnale di fiducia dei mercati esteri verso il prodotto egiziano.
Ha aggiunto che uno dei requisiti per lo sviluppo delle esportazioni è l'interesse ad introdurre nuove varietà di uva e a coltivarle localmente, in linea con i gusti dei consumatori all'estero.
Ali Essa ha sottolineato anche che le nuove varietà a livello internazionale aumentano l'efficienza della produttività e della qualità, riducendo così il costo della produzione agricola, aggravato nell'ultimo periodo dalle decisioni economiche adottate dal Governo, come la riduzione delle sovvenzioni sugli idrocarburi e l'aumento dei prezzi dei fertilizzanti e dei fitofarmaci dopo la flottazione.
Egli, inoltre, ha aggiunto che l'introduzione di nuove varietà di uva risponde alle esigenze di sviluppo necessarie ad attivare la Convenzione internazionale per la protezione delle nuove varietà di piante (UPOV), soprattutto dopo l'approvazione ufficiale del Governo e della Camera dei Rappresentanti.
Il presidente dell'Horticultural Export Improvement Association (HEIA), Mohsen El-Beltagy, ha dichiarato che l'Egitto avrebbe dovuto aderire all'accordo già diversi mesi fa, nel corso dell'ultimo meeting, ma ha inviato una documentazione incompleta e la discussione è stata rinviata.
El-Beltagy ha sottolineato che lo sviluppo delle esportazioni di uva richiede una continuità nel sistema, cominciata all'inizio della scorsa stagione con il monitoraggio delle aziende agricole durante la fase di impianto, concimazione, cura e controllo delle malattie e di evitare gli errori commessi nelle scorse stagioni.
Egli ha aggiunto che, nel corso dell'ultima stagione, non c'è stata alcuna lamentela per le uve egiziane da parte dei Paesi che le hanno trattate, il che ha aumentato il valore del raccolto e ha fatto crescere la fiducia nei mercati rispetto ai prodotti concorrenti.
El-Beltagy ha spiegato che l'assenza di reclami dà all'Egitto la possibilità di abolire il bando, applicato dall'Unione Europea diversi anni fa, che sottopone a ispezione il 20% dei prodotti egiziani, un annullamento che ultimamente l'Egitto ha ufficialmente richiesto.
Il settore ha posto molte speranze sul mercato cinese per aumentare l'esportazione delle uve in generale, come è stato per quella delle arance che, dopo un contratto stipulato con i Cinesi 5 anni fa, è cominciata con 5.000 tonnellate per stagione, raggiungendo ora le 200mila ton.
Hussein Henawy, capo della Union Producers and Exporters of Horticultural Crops (UPEHC), ha dichiarato che le esportazioni totali di uva nella scorsa stagione erano vicine ai livelli della stagione precedente con 120mila ton, contro le 85.000 della stagione 2015.
Inoltre, l'aumento delle esportazioni deve attivare nuovi accordi con alcuni Paesi che non sono ancora stati raggiunti, soprattutto nell'Asia orientale, garantendo la fornitura dei quantitativi di qualità richiesti.
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