Lombrichi rossi californiani 'made in Mantova' per l’agricoltura biologica
L'avventura è cominciata nel 2010: "Durante una passeggiata - spiega Pizzi, che è titolare di un'agenzia di comunicazione - mi è venuto in mente un vecchio sogno di mio padre, che voleva sviluppare questa attività negli anni Ottanta. Il suo rimase un sogno. Io e mia moglie Manuela, invece, abbiamo deciso di provarci".
Pierpaolo Pizzi davanti al compost prodotto dai lombrichi
Hanno cominciato a documentarsi, e tra febbraio e maggio, sfruttando un piccolo appezzamento di terreno a pochi chilometri da Udine, hanno messo in piedi il primo allevamento. I lombrichi vivono in lettiere all'interno del loro cibo, le deiezioni animali. Prolifici, resistenti e voraci, succhiano il letame, lo espellono e poi lo vanno a compostare creando piccole gallerie. I Pizzi ora gestiscono direttamente due impianti e hanno una rete di produttori partner tra Piemonte, Lombardia, Emilia e Liguria. Di circa un migliaio di quintali l'anno la loro produzione di compost. Una buona dimensione, per un mercato caratterizzato da scarsità di offerta: in Lombardia, ad esempio, le realtà strutturate, con una buona rete di vendita, non arrivano alla decina.
"Ci sarebbe molta richiesta - prosegue Pizzi - ma purtroppo non c'è sufficiente offerta". La domanda arriva in gran parte da chi produce ortaggi, fiori e frutti con il metodo biologico. Soprattutto per coltivazioni di pregio, che possono sostenerne i costi: "Il compost che produciamo non ha odore, anzi profuma di sottobosco, ha un alto potere fertilizzante, non brucia le radici e viene prodotto senza sfruttamento animale". Il futuro? "Mi sto specializzando nell'assistenza e nella consulenza tecnica per far nascere nuovi impianti. E vado nelle scuole a parlare dei lombrichi".