Il convegno tenutosi nei giorni scorsi a Noto, organizzato dalla Coop. Ar.Co di Siracusa in collaborazione con l'Ordine degli avvocati di Siracusa, l'Unaproa e il Comune di Noto (in provincia di Siracusa), ha inteso fornire alcuni strumenti di riflessione sulla disciplina della sicurezza alimentare, alla luce del contesto giuridico dell'UE, con un particolare focus sugli obblighi da parte degli operatori del settore.
Fin dai saluti istituzionali, si è entrati nel merito della questione, grazie a un parterre di relatori di altissimo profilo istituzionale e tecnico-giuridico. "Il legame tra territorio e produzione di eccellenza responsabilizza chi produce. Noto, città dichiarata dall'Unesco Patrimonio dell'Umanità, annovera dunque anche la responsabilità di un patrimonio immateriale, quale la dieta mediterranea. Pertanto, il connubio con la sicurezza alimentare è un fattore imprescindibile per la qualità dei prodotti agricoli", ha detto il sindaco della città Corrado Bonfanti in apertura.
Sulla stessa lunghezza d'onda anche Gaetano Armao, vicepresidente della Regione Siciliana, il quale ha sottolineato come "il tema della sicurezza alimentare stia a cavallo tra il diritto agrario e il diritto amministrativo". "Stiamo cominciando a tutelare sia la nostra produzione sia la salute dei nostri cittadini - ha spiegato il vicepresidente della Regione - I nostri agricoltori non chiedono contributi, ma la tutela delle loro produzioni, dato che i prodotti non italiani presenti sugli scaffali dei nostri supermercati sono spesso non controllati".
"Per promuovere la qualità dei nostri prodotti - ha proseguito Armao - stiamo cercando di lanciare un brand Sicilia, in un'ottica di più ampia valorizzazione della cultura siciliana che è intrisa del proprio cibo e delle proprie tradizioni gastronomiche".
Antonio Schiavelli
I lavori sono entrati nel vivo con l'intervento del presidente di Unaproa, Antonio Schiavelli, il quale ha ribadito il concetto di correlazione tra cultura e alimentazione. "ll consumatore chiede sempre più qualità e l'Italia non ha pari al mondo per quanto riguarda i controlli sulla sicurezza alimentare - ha detto Schiavelli - Mangiare è un gesto intimo e dobbiamo sapere da dove arriva il nostro cibo. Cristallizzare però la struttura giuridica di un prodotto senza raccontarlo è mortificante: bisogna dare per assodato che il prodotto sia garantito, ma dobbiamo dare anche l'idea dell'intimità di ciò che mangiamo" .
"La produzione siciliana di arance - ha continuato il presidente Unaproa - è la migliore al mondo, quel che manca è la commercializzazione che dipende da aspetti diversi. Bisogna iniziare a capire che qui da noi non si produce un prodotto a prezzo, ma un prodotto a valore. Non è concepibile comprare un prodotto proveniente da parti del mondo dove vige una morale diversa anche sull'organizzazione del lavoro".
Il mondo produttivo, se da una parte è sempre più responsabilizzato, dall'altra ha bisogno di chiarezza per agire correttamente in un mare magnum di norme e regolamenti che si articolano su più livelli: locali, regionali, nazionali e comunitari. Da qui la richiesta rivolta ai giuristi presenti di dirimere alcuni quesiti, come quelli posti nella seguente videointervista dall'organizzatore del convegno Antonino Cappello, presidente della Coop. Ar.Co.
Videointervista
"Il diritto agroalimentare comunitario e nazionale - ha detto ancora Cartei - è una materia assai complessa che caratterizza la nostra agricoltura fin dagli anni Sessanta. Dobbiamo imparare a difendere la nostra dimensione agricola all'interno dell'UE e per capire quanto vi siamo legati; basti sapere che il diritto europeo prevale su tutte le leggi regionali e nazionali. Hanno fatto male, pertanto, quei politici europei che hanno trascurato, per oltre 30 anni, di limitare l'ingresso nell'UE di prodotti non controllati dal punto di vista sanitario. Del resto, la Pac prevede esplicitamente la sicurezza degli approvvigionamenti alimentari. L'Italia ha una capacità evocativa straordinaria che si basa proprio sulla qualità e sulla sicurezza dei nostri alimenti".
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