Nel futuro della Sicilia c'e' il melograno
Numerosi gli intervenuti - operatori del settore, tecnici, produttori di melograno e imprenditori agricoli intenzionati a impiantare nuovi frutteti di questa specie - interessati alle visite aziendali, condotte nell'arco della mattinata da Maurizio Abate, presidente del Consorzio Kore, e da Pietro Bongiorno, tecnico del Consorzio, che hanno guidato il gruppo attraverso diversi impianti di melograno, da quelli giovani non ancora produttivi, a quelli più adulti con un buon carico di frutti da raccogliere.
Il seminario del pomeriggio ha visto una partecipazione ancora maggiore di pubblico, proveniente da diverse aree della Sicilia e interessato ad approfondire le conoscenze su questa coltivazione sia per quanto riguarda gli aspetti agronomici che, soprattutto, per i potenziali sbocchi commerciali.
La dirigente dell'assessorato delle Risorse agricole e alimentari della Regione Siciliana - UO SOAT di Mazara del Vallo, Maria Luisa Palermo, ha coordinato i lavori, sottolineando l'importanza dell'associazionismo fra i produttori, che deve crescere parallelamente alle conoscenze tecniche sulla coltura, per permettere un'aggregazione dell'offerta.
Dopo la presentazione del Consorzio Kore da parte di Maurizio Abate che ne ha illustrato la funzione e gli scopi sottolineando il concetto e il valore di aggregazione, Walther Faedi, direttore del CRA – Unità di ricerca per la frutticoltura di Forlì, ha illustrato gli aspetti agronomici della coltivazione del melograno, antichissima specie frutticola originaria di una regione che va dall’Iran alla zona himalayana dell’India settentrionale.
I principali paesi produttori mondiali sono: Cina, Iran, India seguiti a distanza da Stati Uniti, Turchia, Israele, Spagna e Tunisia.
Il direttore del CRA-FRF ha poi passato in rassegna le varietà tutelate da brevetto nell'Unione europea (clicca qui per scaricare l'elenco) e le varietà Wonderful e AKO, che oggi più interessano la coltura nell'areale trapanese della Sicilia. Faedi si è soffermato sulla necesità di caratterizzare qualitativamente il prodotto siciliano e di informare costantemente il consumatore. Analisi per cui si è dichiarato disponibile il CRA-FRF, in quanto Faedi ritiene sia un importante primo passo per avere maggior peso sui mercati insieme alla imprescindibile necessità di concentrare l'offerta (perlomeno della Sicilia) da veicolare sui mercati attraverso un unico distributore.
Dopo essersi soffermato sulle notevoli proprietà salutistiche che sono alla base del successo di questo frutto, Walther Faedi ha concluso con alcune considerazioni sugli aspetti tecnici: in particolare, sulla necessità di sperimentare ulteriormente le distanze di piantagione, le forme di allevamento e gli effetti della nutrizione delle piante sulle caratteristiche qualitative dei frutti. Forme a parete inclinata, trasversale al filare, potrebbero alleviare le problematiche legate alle scottature solari.
Gabriele Ferri, direttore generale di Naturitalia, si è inizialmente soffermato sulle caratteristiche salutistiche del prodotto dando alcuni spunti utili per fidelizzare i consumatori. Ferri ha portato l'esempio del kiwi giallo Jintao per sottolineare l'importanza di avere un prodotto ben caratterizzato nelle sue peculiarità e la necessità di far confluire tutta l'offerta produttiva verso un unico consorzio commerciale che lo proponga con un proprio marchio sui mercati anche extranazionali, proponendosi non come fornitore ma come category.
Le proprietà benefiche delle melagrane sono state sottolineate anche da Giuseppe Maldini, presidente di Orogel Fresco, il quale ha suggerito diverse alternative per consentire al frutto e ai suoi derivati di essere reperibili tutto l'anno. Maldini si è particolarmente soffermato sui consumi allo stato fresco e sugli utilizzi industriali di questo frutto, dagli sciroppi ai succhi, ma anche ai vasti campi della farmaceutica e della cosmesi. La melagrana risulta infatti un frutto di notevole successo per la filiera agroindustriale in Italia.
A conclusione dei lavori, la dottoressa Palermo ha sollecitato i presenti a programmare un percorso aggregativo a livello regionale che permetta ai produttori di melograno del territorio di dotarsi di un marchio collettivo di tutela, al fine di favorire l'identificazione dell’origine del prodotto da parte dei consumatori. Raggiungendo questo obiettivo, i risultati potrebbero risultare remunerativi in modo adeguato, sia in termini di investimenti che di impegno sulla filiera.