Si è svolto nelle giornate del 6 e 7 novembre 2018 The Rome Table: un evento che mette insieme aziende selezionate e che cerca di dare, in incontri a tu per tu di 20 minuti, senza le distrazioni di una fiera, opportunità di business a tante eccellenze ortofrutticole nazionali ancora alla ricerca di una loro consacrazione internazionale.
L'evento, che gode della partnership di Italia Ortofrutta Unione Nazionale, FruitImprese, Confagricoltura e Italmercati e del supporto di ARSIAL, CAR, Euler Hermes, Porto di Civitavecchia, Fedagromercati e Consetra logistica ha fatto registrare un forte interesse in particolare per alcune produzioni, a partire da uva da tavola e kiwi (verde, giallo e anche rosso), oltre che per alcune varietà di ortaggi tipici del nostro Sud e del Lazio, come zucchine, melanzane e cavolfiori.
Michele Laporta e Giuseppe Rizzi
Presenti 60 aziende italiane e una trentina di buyer esteri certificati, provenienti da Austria, Francia, Polonia, Regno Unito, Spagna, Svezia e Svizzera, oltre che da Arabia Saudita, Brasile, Canada, Egitto, India e Stati Uniti.
Soddisfatto il partner e sponsor Euler Hermes, una delle principali società mondiali di certificazione del credito, con una importante filiale a Roma e un fatturato globale superiore ai 2 miliardi e mezzo di euro (dato 2016), che ha analizzato le aziende di tutti i buyer esteri presenti a Roma, promuovendone l'affidabilità economico-finanziaria, e ha verificato anche l'ottimo profilo delle aziende italiane.
Flavio Rossini di Euler Hermes Italia, una delle business unit più importanti nel panorama globale della società. "Avere un affidamento alle spalle significa anche essere più competitivi per i potenziali partner commerciali".
Tutti positivi i commenti da parte di alcune delle aziende partecipanti, intervistate da FreshPlaza: dal punto di vista generale viene sottolineata l'ottima organizzazione dell'evento e il format che consente, in un tempo ristretto e senza elementi di disturbo, numerosi appuntamenti con buyer già selezionati e con verificata solidità finanziaria. Come sottolineato da Dario De Lisi di MFR-Masseria Fruttirossi, una tra le aziende partecipanti: "Non ci sono eventi analoghi, con venti minuti ciascuno per interloquire con la Gdo. Un'iniziativa molto valida".
Nell'occasione, ogni azienda si è presentata ad acquirenti potenzialmente interessati utilizzando in sede di colloquio individuale materiali come brochure o anche video per illustrare la propria offerta. Per molti si trattava della prima partecipazione, mentre altri erano già presenti l'anno scorso. Taluni operatori hanno anche allestito corner dedicati alla propria azienda nella sala attigua a quella degli incontri B2B.
I corner aziendali nella sala dei rinfreschi
"Abbiamo incontrato clienti che normalmente non sarebbe semplice contattare", ha riferito Willem-Jan Coolbergen, specialista in ravanello.
Presente per l'azienda Spreafico, Franco Nipoti ha commentato: "Un'iniziativa bella e interessante, dispiace solo che alcuni buyer che avevano dato la propria disponibilità alla partecipazione poi non si siano presentati. In ogni caso, per noi l'evento B2B ha consentito un risparmio di tempo e la creazione di reali opportunità di business".
Un elemento su cui molti operatori sono stati concordi è che l'interesse per il prodotto italiano non sembra mancare: il made in Italy viene percepito come una produzione di alta qualità e anzi come "sinonimo della qualità stessa", come sottolineato da Giorgio Villa della neocostituita organizzazione di produttori calabresi TOC-Tradizioni Ortofrutticole Calabresi.
Giorgio Villa, Domenico Napoli, Vittorio Zuccalà. TOC propone agrumi (arance e clementine) e kiwi.
Aurelio Pannitteri della OP Rosaria, nel sottolineare positivamente il rispetto degli orari fissati per i colloqui e complimentandosi con gli organizzatori, ha dichiarato: "E' un evento che consente di conoscere soggetti esteri, il che risulta molto interessante per un'azienda come la nostra, orientata anche ai mercati extra comunitari".
"In soli due giorni, siamo riusciti a fare 14 appuntamenti, cosa spesso impensabile in altri contesti", ha aggiunto Domenico Lopolito, agente commerciale presente a The Rome Table in rappresentanza di Apoc.
Da parte sua, Stefano Pezzo di Cherry Passion commenta: "Noi crediamo molto in questo format dalla struttura snella, che consente colloqui di qualità con acquirenti interessati. Bisognerebbe incrementare questo tipo di iniziative, soprattutto quando parliamo dell'incoming di buyer esteri. L'interesse per l'Italia esiste e anzi e le catene presenti hanno manifestato l'intenzione di ampliare l'attività con il nostro Paese. I colloqui mi sono sembrati tutti validi".
Sul percepito nei confronti dell'Italia, sono concordi anche i pareri di Spreafico e Peviani. Per quest'ultima azienda, Saverio Fuccillo ci ha riferito: "Siamo contenti di notare un crescente dinamismo e peso strategico dell'Italia soprattutto su alcune produzioni. Con l'arrivo e l'espansione delle coltivazioni di uva da tavola senza semi, ad esempio, stiamo notando una crescita delle quote commerciali dell'Italia negli ultimi anni", aggiungendo come la formula degli incontri tra operatori e buyer venga già implementata in altri paesi ("questi sono eventi realmente internazionali, snelli e ottimizzati nei tempi, che superano il concetto classico della fiera di settore").
Vincente è la possibilità di presentarsi a questi incontri B2B come realtà organizzate in compagini che hanno modo di proporre intere filiere senza intermediazioni, come nel caso di Assofruit Italia, presente all'iniziativa per il secondo anno. Federico Nicodemo ha sottolineato: "Quando il buyer capisce di poter parlare con un unico interlocutore per tutte le sue esigenze, anche problemi secondari come quelli logistici possono essere superati. Per quanto riguarda il settore del biologico, invece, non abbiamo rilevato in alcuni Paesi una domanda tale da poter concretizzare accordi immediati".
Soddisfazione è stata espressa anche da Aurelio Pallavicino della OP Agrinsieme: "Un'occasione come The Rome Table ci ha consentito di presentare il nostro vasto assortimento di prodotto a buyer che non ci conoscevano prima. Abbiamo proposto la nostra gamma di offerta a paesi come quelli dell'Est che di solito lavorano principalmente con Spagna e Grecia".
Oltre alle organizzazioni di produttori, hanno partecipato a questa seconda edizione di The Rome Table anche alcuni specialisti. Per esempio il Consorzio KiwiGold, con i suoi kiwi a marchio Jingold. "Abbiamo notato - ha detto Federico Milanese - che i Paesi nei quali è già diffuso il kiwi a polpa gialla mostrano interesse anche per la proposta a polpa rossa. L'Italia è ancora leader nel settore dell'actinidia, ma in un contesto di crescente competizione bisogna lavorare su varietà, qualità e innovazione. Altrimenti finiamo per limitarci a un solo discorso di prezzo".
Federico Milanese
Tra gli specialisti, anche Vittoria Tomatoes, la quale ha puntato tutto sul proprio cavallo di battaglia, un pomodorino dall'eccellente profilo gustativo, battezzato Ibleo che sarà presto disponibile anche in versione trasformata.
In foto: Salvatore Tomasi e Anca-Maria Babii
Tra le altre imprese presenti anche Salvi, Mazzoni, Grape&Grape, OP La Deliziosa. La presenza di catene straniere presenti in Italia, come Auchan, è stata una scelta che ha incontrato notevole interesse.
Tra i buyer di paesi lontani, gli indiani di NGK Trading e Yupaa, l'americana Salix Fruits, la canadese Fresh Direct Produce, gli arabi Al Bkrawe e Binzagr, la brasiliana Estacao Sabor, l'egiziana Fresh Fruit&Co.
Per maggiori informazioni:
www.omnibuscomunicazione.net/the-rome-table/
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