Un convegno sul ciliegio a margine della fiera delle mele Interpoma poteva sembrare un azzardo; invece gli organizzatori hanno fatto centro e, visto il pienone, tanti tecnici e agricoltori non hanno potuto accedere alla sala per mancanza di spazio. Questo a testimonianza che il tema del ceraseto intensivo è molto sentito e visto come un'opportunità. Salvi Vivai ha organizzato l'evento per fare il punto della situazione, dopo quanto mostrato in campo nello scorso mese di giugno (cfr. FreshPlaza del 8/06/2018).
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"Dopo 18 anni di sperimentazioni, abbiamo voluto presentare i risultati tecnici e soprattutto economici del sistema ceraseto ad alta densità - ha affermato Flavio Lupato, direttore commerciale di Salvi Vivai - Grazie agli studi effettuati dal professor Rino Ghelfi dell'Università di Bologna in diverse località italiane e da Peter Hilsendegen, consulente a Oppenheim presso il centro servizi Rheinpfalz (un'istituzione dello stato federale della Renania-Palatinato), possiamo affermare che il Sistema ciliegio ad alta densità rappresenta un progetto che in pochi anni può dare risultati interessanti ai produttori".
I relatori del convegno del 16 novembre 2018 a Interpoma
Silvia Salvi, amministratrice di Salvi Vivai, ha esordito dicendo che: "Nel mondo, nel 2016, si è avuta una produzione di 2,3 milioni di tonnellate di ciliegie e il 70% della produzione si realizza in 10 Paesi. L'Italia è il secondo Paese produttore d'Europa. Con questi numeri, Salvi Vivai ha ritenuto strategico il settore e ha investito in ricerca e innovazione arrivando al sistema ad altissima densità. L'attenzione alle richieste del consumatore finale ha fornito indicazioni precise per sviluppare anche nuove varietà sempre più dolci, con un calibro sempre più grande e un colore sempre più scuro".
Interpoma, 16 novembre 2018, la sala gremita per il convegno Salvi Vivai sul ceraseto super intensivo
"La vera svolta si è avuta nell'inverno 1999/2000 con l'introduzione del portinnesto Gisela 5, passando inizialmente dalle 1.900 piante/ettaro con un'altezza di 3,5-4 metri, successivamente alle 5.000-6.000 piante/ettaro con un'altezza di 2-2,5 m, grazie al nuovo sistema "ceraseto senza scala" sviluppato ormai da oltre 10 anni dalla Salvi Vivai", ha affermato Michele Giori tecnico della Salvi Vivai .
Foto d'archivio, scattata durante la giornata tecnica del 7/06/2018 (cfr. FreshPlaza dell'8/06/2018)
Il vantaggio di questo sistema sta nel poter effettuare tutte le operazioni colturali da terra senza l'utilizzo di scale, generando una riduzione dei costi e una maggiore sicurezza sul lavoro. Un altro elemento è la produttività delle piante, che già a partire dal secondo anno dalla messa a dimora possono arrivare a produrre fino a 500 gr di prodotto per raggiungere, al quarto anno, i 2/2,5 Kg a pianta.
La produzione parte già dal secondo anno
La dimensione del prodotto è un altro fattore determinante di questo sistema: attraverso la sperimentazione con Università e importanti centri di ricerca, sono state sviluppate varietà che arrivano a produrre ciliegie con calibri superiori a 28 mm, un prodotto sempre più richiesto.
Infine, per assicurare tutti questi risultati si utilizza il nuovo sistema di reti multifunzionali "keep in touch" che preserva la produzione dagli insetti come drosophilia e cimici, per esempio, assolvendo contemporaneamente anche un'importante funzione di antipioggia, antibrina e antigrandine grazie a un doppio strato di copertura. Queste reti inoltre assicurano una migliore efficienza dei trattamenti chimici, riducendo così l'impatto ambientale.
Il rientro dell'investimento si ha dopo 6 anni per ceraseti superintensivi, dopo 8 anni per quelli a media densità e dopo 11 anni in quelli tradizionali
A fronte di spese di impianto importanti, già al secondo anno si comincia a fare reddito. Mettendo a confronto i sistemi tradizionali (Modena-MDP), quelli ad alta densità (Trento) con quelli ad altissima densità (Ferrara), si evince che "L'analisi comparata fra i tre sistemi, - ha detto il professor Ghelfi - evidenzia che con il sistema tradizionale il rientro dell'investimento si ha dopo undici anni, con quello a media densità si ha dopo otto anni, mentre con quello ad altissima densità, se rispettate tutte le prescrizioni tecnico-agronomiche, si ha dopo solo sei anni. Questo aspetto è di estremo interesse, considerando tutti i cambiamenti che ormai sempre più rapidamente intervengono a livello globale".
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