Si allarga sempre di più il progetto di Besana International per individuare nuovi partner nella produzione di frutta secca. Il 7 maggio scorso, presso la sede di Unioncamere a Roma, è stato siglato un accordo per produrre nocciole, mandorle e pistacchi in Uzbekistan. A sottoscrivere il protocollo d'intesa, l'Ambasciatore della Repubblica dell'Uzbekistan in Italia Otabek Akbarov e il presidente di Besana, Pino Calcagni.
Il progetto all'interno della repubblica uzbeka coprirà complessivamente una superficie di oltre 2.000 ettari in due diverse regioni del Paese. Si tratta di zone caratterizzate da terreni fertili, collinari e pianeggianti, con buone riserve a livello idrico.
I terreni vengono dati in concessione a famiglie di agricoltori locali, che qui potranno coltivare la frutta secca. Circa la metà dei duemila ettari rientrano all'interno del progetto "BEK cluster", lanciato lo scorso anno nella regione di Syrdarya, all'interno del quale lavorano già oltre 5.000 persone. Altri 1.000 ettari sorgono nella valle di Namangan, nella provincia di Pap.
"La Repubblica dell'Uzbekistan – spiega il presidente di Besana, Pino Calcagni – sta conoscendo in questi anni un periodo di forte sviluppo e di differenziazione del proprio business agroindustriale. Storicamente legata alla produzione del cotone, oggi l'economia locale, supportata dalla lungimiranza politica del suo Presidente, avverte la necessità di sostituire e integrare queste coltivazioni. Tanti anni di monocoltura rischiano infatti di impoverire i terreni e di renderli più vulnerabili agli insetti".
"In tale contesto – prosegue Calcagni – si inserisce la richiesta che ci è stata fatta di affiancare il paese per sviluppare coltivazioni di frutta secca, in particolare nocciole, mandorle e pistacchi. Ci sono infatti ampi margini per lavorare bene in questo settore, grazie alle caratteristiche pedoclimatiche della zona nonché alla laboriosità dimostrata dagli uzbeki, sia per il presente sia in prospettiva futura".
Il progetto di Besana International in Uzbekistan prenderà ufficialmente il via nell'autunno del 2019 e proseguirà almeno fino al 2022. Come avviene nei Paesi dove il Gruppo ha già avviato accordi di partenariato – Kazakhstan e Ucraina – Besana metterà a disposizione degli operatori locali un vero e proprio modello di sviluppo "chiavi in mano", con consulenza agronomica, know-how, fornitura delle piante propagate in laboratori certificati italiani (quindi libere da virus) e perfino indicazioni sulla scelta delle macchine agricole più adeguate, con possibilità poi di stipulare contratti di acquisto dei futuri raccolti.