Nella regione spagnola dell'Aragona, le colture frutticole, principalmente susine, mele, albicocche e pere, sono state rovinate dalle alte temperature registrate nella zona orientale nei giorni scorsi.
Nell'area di Caspe, più della metà della produzione di susine della varietà Reina risulta bruciata, appena una settimana dopo l'inizio della raccolta, quindi si stima che siano stati persi fino a un milione di chili.
Più a nord, a Fraga, le principali colture colpite sono state le pere, le mele e le albicocche. Il caldo ha persino reso necessario cambiare il programma dei lavoratori stagionali, facendoli entrare in campo diverse ore prima del solito, per evitare le temperature più calde del pomeriggio.
Il segretario generale dell'associazione agricola locale (Asaja Aragón), Ángel Samper, chiede una maggiore protezione da parte del governo centrale per questi eventi meteo estremi, così come la regolamentazione delle vendite senza prezzi fissi.
Carenza di manodopera
Non solo il caldo sta facendo pagare uno scotto alla produzione aragonese di frutta. L'aumento dei costi di produzione o la costante carenza di manodopera hanno causato la mancata raccolta di migliaia di chili di ciliegie o di albicocche in regioni come Bajo Cinca. La primavera fredda registrata quest'anno in Aragona, o le alte temperature degli ultimi giorni, hanno anche alterato il processo di maturazione del frutto, facendolo marcire ai piedi degli alberi o nei magazzini.
Quest'anno, c'è stato un maggiore bisogno di manodopera, dati i picchi nella produzione o la sovrapposizione tra le campagne di raccolta dei diversi frutti. Tuttavia, il miglioramento della situazione nel settore delle costruzioni o dell'industria della macellazione sta causando l'abbandono dei campi da parte dei lavoratori temporanei, riferisce Óscar Moret, uno dei responsabili del settore della frutta presso l'UAGA.
Fonte: heraldo.es