Per il kiwi italiano, quest'anno si torna a registrare un calo produttivo: il 6% in meno sul 2018, il 20% in meno rispetto alla media 2014-2017. La Grecia, al contrario, registra un risultato produttivo simile a quello della stagione precedente (vedi dati IKO).
"Prevediamo una campagna un po' più vivace dal punto di vista dei prezzi – commenta un operatore del sud Italia – Anche se la Grecia resta la nostra spina nel fianco: è risaputo che la nazione stia guadagnando quote di mercato. La maggiore preoccupazione è però dettata dal fatto che spesso il nostro prodotto viene equiparato a quello greco. Il calo produttivo e la richiesta di quotazioni più elevate, non aiuterà affatto. Il rischio di speculazioni è alto".
"Tra qualche giorno cominceremo con la raccolta del kiwi a polpa gialla. I listini sembrerebbero al rialzo rispetto allo scorso anno; bisognerà vedere se ci saranno similitudini con la campagna di due anni fa".
Ma se le prospettive sul mercato del kiwi sono favorevoli per la prima parte della campagna, le incognite restano per la parte centrale, in particolare per il prodotto a polpa verde. Secondo l'operatore, che partirà con il frutto verde a fine ottobre, la pressione greca si farà sentire, con un potenziale rallentamento nelle vendite.
Egli sottolinea, inoltre, che la merce cilena è praticamente terminata e quella neozelandese terminerà a breve. "E' rimasto solo qualche piccolo canale di fornitura dal Cile mentre la Nuova Zelanda ha ancora qualche altra settimana davanti".