La stagione delle mele polacche è in pieno svolgimento, e non dovrebbe essere una novità per nessuno che sarà decisamente peggiore dell’anno scorso, non solo per le mele convenzionali, ma anche per quelle biologiche. Secondo gli esportatori, è necessario apportare delle modifiche alle colture per far fronte al cambiamento climatico.
“I volumi delle mele dipendono dalla varietà e dalla regione”, afferma Anna Litwin, amministratore delegato dell’azienda polacca d'esportazione BlueHaskap. "La situazione delle mele biologiche è in realtà peggiore di quella delle mele convenzionali. Ci sono alberi con pochi frutti. Se consideriamo le varietà più costose come Gala, Golden e Champion, direi che in questa stagione sul mercato arriverà il 50% in meno del volume. Per la varietà Idared, una delle più popolari in Polonia, i volumi subiranno un calo dal 60 al 70%".
Per le leggi della domanda e dell'offerta, il prezzo di queste mele dovrebbe arrivare alle stelle, ma secondo Litwin, c'è un disincentivo a questo aumento: "Anche l'Italia coltiva ed esporta mele, e se si vogliono mantenere le mele polacche competitive sul mercato, i nostri prezzi non devono superare quelli delle mele italiane. Pertanto, le quotazioni polacche devono rimanere inferiori, o gli importatori passeranno alle mele italiane. Questo è un problema, ma per affrontarlo dobbiamo migliorare la qualità dei nostri frutti", spiega Litwin.
Sebbene l'azienda sia concentrata soprattutto sulle bacche di Haskap, le mele la toccano ancora molto da vicino. "Sono cresciuta in un'azienda di mele e sono rimasta in questo settore per tutta la mia vita, tranne un paio d'anni che ho dedicato allo studio. L'esperienza maturata mi ha fatto acquisire tanti contatti e mi consente di esportare qualsiasi quantitativo richiesto da un cliente, anche se il nostro obiettivo principale rimane quello delle bacche di haskap. Abbiamo molte varietà disponibili, come Gala, Golden, JonaPrince, Ligol, Champion e Jonagold. Abbiamo mele sia per il settore del trasformato, sia per il mercato del fresco che, secondo me, è una strategia che i coltivatori dovrebbero considerare. Se non disponi di tanto terreno, trasformare ad esempio un po' della tua frutta in succo è un ottimo modo per aggiungere valore alla tua attività".
Il futuro della coltivazione polacca delle mele dipende dalla capacità di agire, afferma Litwin. "La Polonia ha bisogno di mele di alta qualità, coltivate bene. Ciò non significa che tutto debba essere coltivato biologicamente, poiché ciò richiede investimenti che non sono fattibili per piccoli coltivatori o per i coltivatori che non seguono la "filosofia bio". Tuttavia, dovremmo fare tutto il possibile per rispettare l'ambiente, utilizzando meno sostanze chimiche durante la coltivazione. Il miglioramento della qualità è l'unico modo, per i coltivatori polacchi, di competere sul mercato globale, poiché in realtà ci sarà meno lavoro per i produttori. Coltivare 500 tonnellate di mele di alta qualità produrrà maggiori profitti, rispetto a quando i coltivatori ne coltivavano, ad esempio, 2.000 tonnellate di qualità discutibile, che semmai non riuscivano a vendere".
In Polonia, le gelate di marzo e aprile hanno mostrato chiaramente che i cambiamenti climatici stanno influenzando la stagione melicola. Litwin ritiene che ci sia una soluzione, ma non è sicura che sia finanziariamente fattibile per i coltivatori: "Esistono sistemi in grado di proteggere le mele da eventuali danni, almeno riducendone le perdite. Questo può essere ottenuto utilizzando le reti nei frutteti. Ma è un metodo costoso e non sono sicura che alla fine porterebbe a un risultato positivo. Un'altra soluzione, per i coltivatori di mele, è quella di convertirsi al biologico: esporterete meno mele, ma i rendimenti saranno significativamente più alte".
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Anna Litwin
BlueHaskap
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