Nonostante l'autunno meteorologico sia passato da un po', gli ultimi giorni di settembre sono stati caratterizzati da sole e caldo, specie sulle regioni meridionali, ma già dalle prossime ore farà ingresso una perturbazione di bassa pressione che porterà piogge e un brusco calo termico su tutta la Penisola. Tra le temperature massime registrate ieri, 30 settembre, in alcune città del Centro-Sud: 28°C a Matera e Foggia, 26° a Bari e Napoli, 25° a Roma.
Si tratta di valori pari a 3-4°C in più rispetto alla media stagionale: tale andamento ha influenzato positivamente il consumo di frutta estiva. Infatti, i consumatori, per quasi tutto il mese di settembre, hanno preferito pesche, percoche e nettarine, al posto di altri prodotti tipicamente autunnali, spinti anche dai prezzi di vendita vantaggiosi. Per capire tale situazione commerciale, abbiamo intervistato un produttore di San Ferdinando di Puglia, in provincia di Foggia.
"Il prodotto c'è, la domanda pure. Sono questi i fattori importanti per poter chiudere con buoni auspici l'annata delle drupacee. Produciamo una tipica pesca-percoca antica. La raccolta è iniziata a metà settembre, a causa delle condizioni climatiche avverse nel periodo di fioritura, e si protrarrà per circa altri 10 giorni. Stiamo fornendo alcuni grossisti ortofrutticoli della Puglia, con prezzi di vendita buoni e variabili, in base alla pezzatura, dai 0,60 a 1,00 €/kg".
"Se da un lato il clima ha ritardato la produzione, dall'altro invece ha fatto registrare un'ottima scalarità tra tutte le varietà messe a dimora, permettendoci di rimanere sul mercato con questi prodotti estivi anche nella prima settimana di ottobre. I consumatori continuano a comprare frutta prettamente estiva non solo per le alte temperature, ma anche perché i prodotti autunnali non hanno ancora raggiunto un sapore ottimale".
A prescindere dal protrarsi dell'alta pressione sulle nostre regioni, le condizioni climatiche dei mesi primaverili, caratterizzati da forti acquazzoni e grandinate, sono state devastanti per alcune zone, come, ad esempio, nel metapontino, mentre in altri areali, invece, queste precipitazioni non sono state poi così violente, permettendo agli agricoltori di trarre vantaggio sul calendario produttivo.