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Stage sulla gestione della chioma in Puglia

Fare mandorlicoltura sta convincendo un po' tutti

Vengono definite le settimane della potatura del mandorlo: trattasi del fitto programma, messo in atto dal CO.VI.L. (Consorzio Vivaisti Lucani), per sensibilizzare gli agricoltori sull'importanza della potatura e permettere di acquisire tutte quelle competenze utili per gestire al meglio la chioma del mandorleto.

Diverse date programmate in alcune regioni d'Italia hanno permesso (e permetteranno) ad agricoltori, tecnici e futuri mandorlicoltori di distinguere le tecniche innovative di coltivazione da quelle tradizionali. Si è partiti dalla Sicilia, per poi proseguire in Basilicata, Puglia, e finire nel Lazio il prossimo 16 ottobre. FreshPlaza ha raggiunto uno dei gruppi proprio a Castellaneta (Taranto), località in cui si sono dovuti organizzare, per le troppe adesioni, ben tre appuntamenti.

Abbiamo intervistato alcuni corsisti per capire cosa pensano di questa coltivazione. Dalla Basilicata ci parla Gianluca Petrocelli: "Stiamo realizzando degli impianti a Montalbano Jonico e Tursi, in provincia di Matera, spinti non solo dalla voglia di cambiare le nostre sorti aziendali, ma anche perché ci sono ottimi accordi con note aziende dolciarie nazionali. La nostra zona è fortemente vocata alla produzione di albicocche, pesche e nettarine, ma in questi ultimi anni sta diventando davvero complicato gestire queste coltivazioni per questioni climatiche e commerciali. Ho messo a dimora diverse varietà di mandorlo, così potrò capire quale di queste si adatterà meglio. Solo dopo aver verificato questo, realizzerò il vero e proprio investimento".

L'agricoltore pugliese Francesco Ardito, invece, ci spiega: "Da tempo si dice che la mandorlicoltura potrebbe portare dei buoni profitti a un'azienda agricola. Per questo motivo ho deciso di dedicare un ettaro del mio terreno, attualmente a riposo vegetativo, per sperimentare questa nuova coltivazione anche a Corato (Bari). Questi stage specifici ti permettono non solo di ampliare le conoscenze, ma anche di sviluppare idee imprenditoriali, diventando intere giornate di confronto reciproco con tecnici e altri produttori".

A mostrare interesse per questi stage sono stati anche alcuni produttori toscani. Beatrice Pasqualini, una imprenditrice della maremma grossetana, racconta: "Ho da sempre avuto la passione per la mandorlicoltura, ma nonostante questo gli errori possono sempre essere dietro l'angolo: quattro mesi fa ho messo a dimora il mio impianto, le piante le ho interrate sulla cresta del terreno, pratica non corretta, specie se i terreni si trovano vicino a un fiume, come nel mio caso, dove si accumula molta umidità. Pertanto, occorre interpellare personale esperto già dalla messa a dimora, e poi partecipare a giornate formative come quelle organizzate dal CO.VI.L.".