Negli ultimi giorni, si sta parlando molto dei dazi punitivi che saranno imposti sulle esportazioni dall'Unione Europea. Imposte volute da Donald Trump e autorizzate dalla WTO (World Trade Organization), ossia l'Organizzazione mondiale del commercio.
I dazi scatteranno a partire dal prossimo 18 ottobre 2019, per un totale di 7,5 miliardi di dollari sui prodotti europei. Un elenco che, seppur provvisorio, rischia di penalizzare una buona parte del comparto agroalimentare europeo, ma in particolare quello spagnolo e italiano.
A essere colpita sembra essere anche la frutta e la verdura: pomodori, agrumi e drupacee rischiano di vedere tariffe all'importazione aumentate fino al 100% del valore attuale, mettendo così a rischio diverse aziende agricole già duramente in difficoltà per questioni climatiche e commerciali.
Le associazioni di categoria sembrano preoccupate perché stimano che l'Italia potrebbe pagare un conto di oltre un miliardo di euro. Nonostante questo, però, in un nota di Alleanza cooperativa agroalimentari si legge che i dazi americani non avranno un impatto significativo sulla frutta: "La lista include: arance, mandarini, clementine e limoni, ma, tenuto conto degli esigui volumi esportati negli Usa, riteniamo che i dazi non avranno un impatto significativo. Qualche preoccupazione può suscitare l'applicazione dei dazi per il comparto delle pere, pesche e macedonie allo sciroppo, nonché per i succhi di pera, susina e pesca".
Di seguito, è possibile scaricare la lista completa dei prodotti europei (consultabile anche dal sito della WTO) che saranno colpiti dai dazi USA. Nelle sezioni 6 e da 8 a 15 sono elencati quelli italiani.
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