La Procura e la Guardia di Finanza stanno compiendo indagini per accertare eventuali responsabilità, "a tutela degli imprenditori trentini virtuosi che, inconsapevoli di eventuali infiltrazioni della malavita, operano nell'ambito della produzione di vino e di piccoli frutti". E' del tutto fuorviante quindi sostenere che Sant'Orsola sia parte coinvolta in un caso di infiltrazioni di stampo mafioso nelle imprese. Al massimo, se le indagini lo evidenzieranno, sarà parte lesa.
Nei giorni scorsi, sono apparse notizie sui media circa iniziative della Procura distrettuale della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Trento, tese a scoprire eventuali attività riconducibili a strutture associative di stampo mafioso in Trentino, con particolare attenzione a cooperative agricole attive nel settore della produzione e commercializzazione dei vini e dei piccoli frutti.
Tali iniziative della detta Procura hanno riguardato anche la cooperativa Sant'Orsola dove, nel corso della del 9 ottobre, addetti del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Trento hanno compiuto delle verifiche, nulla trovando e/o sequestrando.
Sant'Orsola dichiara e chiarisce, quindi, di essere del tutto estranea alle attività al centro delle attenzioni investigative in corso.
"Sant'Orsola – si legge in una nota dell'azienda a firma del presidente Silvio Bertoldi - coglie l'occasione per ringraziare gli organi dello Stato all'opera, ritenendo le iniziative in corso di importanza vitale per le attività produttive e per il tessuto socio economico virtuoso del Trentino e di quello nazionale".