"A seguito dell'avvento del cinipide e delle avversità climatiche che si sono abbattute sui castagneti durante il periodo di fioritura, l'ultimo anno di piena produzione delle cultivar locali del territorio di Roccamonfina (CE) rimane quello registrato nel il 2011. Nel 2013, 2015 e 2017 anche se non abbiamo riscontrato una piena produzione, la produttività castanicola è stata comunque buona grazie alle buone condizioni climatiche. Quest'anno, invece, la produzione locale si è ridotta a circa un 10%. con un gap produttivo del 90%, anche per via del fatto che i nuovi ibridi resistenti al cinipide hanno prodotto circa un 50% in meno". Così riferisce Giovanni Santantonio segretario della Cooperativa Monte Santa Croce a FreshPlaza.
"La Primitiva, la più antica cultivar locale, da che ne producevamo 4000 tonnellate in tutto il comprensorio, oggi è attesa a uno sconfortante 1%. Attualmente stiamo raccogliendo la Napoletana; la quale ha avuto una discreta fioritura in alcune aree del territorio tanto che, nonostante il cinipide, contiamo una produzione di circa il 15%".
"Anche per le varietà ibride l'inizio della campagna è avvenuto in ritardo. I prezzi al produttore, all'inizio situati su un livello di 3,50/4 euro al kg, sono divenuti via via decrescenti".
"Le nostre referenze castanicole vengono completamente conferite alla compagnia Agrimola, una partnership di cui andiamo fieri e che ha consentito a diverse aziende agricole nostre socie di tracciare il prodotto venduto già dall'origine tramite la certificazione Global Gap. Riscontro un forte cambiamento dei mercati delle castagne: un tempo l'Italia vantava una grossa produzione nazionale, poi con l'avvento del cinipide tutto è cambiato; oggi sono gli altri paesi a detenere il mercato, anche se pare che l'imenottero stia arrivando a colpire in tutto il mondo.Fortunatamente su scala nazionale pare che l'emergenza cinipide stia scemando e in diverse zone d'Italia come il Piemonte e il viterbese si è tornati a una buona produzione, questo fa ben sperare! ".
"Come se non bastasse, oltre al cinipide l'altro flagello della castanicoltura italiana è il fungo Gnomoniopsis castanea che attacca il frutto e lo rende nero di muffa e non più commercializzabile. Abbiamo riscontrato che, dal 2011, tale patogeno sia divenuto una costante presenza crescente soprattutto sulle varietà ibride".
"Sono fortemente convinto che l'opportunità futura per la nostra cooperativa, ma in generale per il nostro territorio, sia perseverare con la coltivazione delle varietà autoctone che, se allevate con una razionale gestione agronomica, possono comportare buone performance".
"Altro punto di vitale importanza è il miglioramento genetico, tant'è vero che sono in atto dei progetti che potrebbero consentire di sequenziare il genoma di alcune varietà locali per ricercare geni di resistenza a patogeni vari e a insetti dannosi. Spero che, in un futuro prossimo sia possibile la creazione di un consorzio di tutela e la creazione di un marchio di qualità da attribuire alle nostre produzioni, un tempo invidiate in tutta Italia".
Contatti:
Cooperativa Agricola Monte Santa Croce
Via Prov.le Roccamonfina – Valogno, SNC
81035 Roccamonfina (CE)
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Web: www.coopmontesantacroce.it