Cinquantasei nuovi programmi semplici e venticinque multipli sono stati approvati dalla Commissione europea per un valore totale pari a 215,7 milioni di euro da spendere nei prossimi 3 anni (2020-2022).
Come già successo per la call 2018, dopo un 2017 drammatico per il nostro paese che portò a casa solo 3 progetti semplici, la lista dei progetti approvati nel 2019 vede al primo posto proprio l'Italia, con 17 progetti semplici promossi su 109 complessivamente presentati e 5 programmi multipli con coordinamento italiano su 35 presentati e 25 accettati. Alle spalle dell'Italia la Grecia con 8 progetti aggiudicati, la Francia, la Spagna e il Belgio, tutti con 6 progetti a testa.
Importante anche il budget dei progetti che saranno portati avanti da organismi italiani, che solo per quelli semplici rappresenta ben il 30,9% del valore totale approvato (€ 39.358.997 su € 127.233.871). Seguono la Spagna con progetti per un valore complessivo di circa 19 milioni di euro, la Grecia con 15 e la Francia con 12,4.
Per quanto riguarda la tipologia di prodotti che beneficeranno del contributo UE, nella top list sono a pari merito l'ortofrutta, fresca e trasformata comprese olive, e le carni con 13 progetti a testa, seguiti dai progetti paniere, ovvero multi prodotto (12).
In particolare, l'ortofrutta porta a casa 13 progetti promozionali per un valore complessivo di € 29.224.924 (il 23% del budget totale). Di questi 5 sono progetti italiani, 4 greci, 3 spagnoli e uno belga. In termini di valore la classifica però cambia, vedendo al primo posto la Grecia con progetti per € 9.682.533, seguita da Spagna con € 9.609.026 e terza l'Italia con € 8.653.517.
Insomma, quando si parla di agroalimentare a spiccare sono sempre Italia e Spagna, Francia e Grecia, nostri temibili concorrenti, sia a livello di export, che di import (si pensi ai formaggi francesi, agli agrumi spagnoli o recentemente ai kiwi greci).
In particolare per quanto riguarda il settore ortofrutticolo, oggetto negli ultimi mesi di forte allarme a causa del negativo saldo della bilancia commerciale, sia a volume che a valore, dalla lettura dei progetti presentati nell'ultima call emerge una differenza strategica:
a parte rare eccezioni (vedi il Consorzio della Patata di Bologna DOP, che si è aggiudicato un progetto che sfiora il milione di euro da realizzare sul nostro territorio), gli organismi proponenti italiani portano avanti programmi promozionali a favore di un mix di prodotti ortofruticoli, mentre i competitor puntano da tempo anche alla valorizzazione di singole specifiche specie.
E' questo il caso per esempio degli spagnoli, che beneficeranno di un programma da più di 5 milioni di euro solo per la promozione del limone in Canada e USA, e dei greci che si sono aggiudicati ben 2 progetti sulla pesca (circa 2 milioni di euro in America del Sud e 1,6 in Russia e Bielorussia). Se guardiamo agli anni precedenti, troviamo un progetto spagnolo a favore della fragola, diversi francesi per mele e kiwi, ben due greci a favore del kiwi, uno sulla pesca e uno sulla melagrana sempre realizzati dai greci, tre belgi sulla pera Conference.
Inutile dire che appuntire l'investimento su di un solo prodotto realizza dei ritorni e dei benefici maggiori. In Italia solo per le mele, comparto non a caso molto evoluto, troviamo progetti specifici; due presentati nel 2018 da Assomela e FROM, attualmente in corso di svolgimento.
Stupisce che con tante eccellenze made in Italy – arance, pere, uva da tavola, kiwi - e tante e sempre più gravose problematiche di mercato, non si riesca ad operare l'aggregazione necessaria a presentare progetti appuntiti su di un solo prodotto, che vedano insieme i principali player. Tali progetti offrono non solo l'opportunità dell'importante co-finanziamento, ma anche quella di una approfondita analisi di scenario e di una adeguata e mirata impostazione strategica, entrambi elementi richiesti in fase di progettazione. Progetti dunque capaci di operare le azioni necessarie per l'innalzamento della competitività e il contrasto alla crisi di consumo e di valore reale e percepito, di cui sempre più i nostri prodotti soffrono.
Sotto i link per visionare l'elenco completo dei programmi semplici e multipli selezionati:
https://ec.europa.eu/chafea/agri/system/files/ged/annex-acte-autonome-nlw_en.pdf
https://ec.europa.eu/chafea/agri/system/files/ged/list_of_adopted_multi_projects_2019_call.pdf
Sotto i link per visionare le statistiche complete fornite dalla Commissione:
https://ec.europa.eu/chafea/agri/system/files/ged/call_stats_report_simple_final.pdf
https://ec.europa.eu/chafea/agri/system/files/ged/call_stats_report_multi_final.pdf
Nota: il Regolamento Ue 1144/2014 tratta la valorizzazione dei prodotti agroalimentari dell'Unione Europea, attraverso il finanziamento al 70% o 80% di progetti di promozione e informazione realizzati nell'ambito dei paesi membri e in quelli extra UE. Il fine ultimo di tale strumento è aiutare i produttori del settore agroalimentare dell'UE a sviluppare nuovi mercati e ad aumentare il livello dei consumi, le quote di mercato e la competitività, comunicando la qualità dei prodotti dell'Unione e le caratteristiche dei metodi specifici di produzione.
Tutti i programmi approvati diventeranno operativi indicativamente dall'inizio di gennaio 2020, comunque dopo la firma dei contratti, e dureranno due o tre anni (da regolamento le azioni possono durare 12, 24 o 36 mesi).
Contatti:
Anna Parello
Consulente Marketing e Comunicazione, esperta in europrogettazione
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