Anche la Patata di Bologna Dop chiude il cerchio della rintracciabilità, il tutto a favore del consumatore. Ieri, 6 novembre 2019, è stato presentato il progetto "Coltivatori di Valori": tramite un QR Code, si risale allo specifico produttore e al campo in cui la patata è stata coltivata.
A moderare il convegno il presentatore Patrizio Roversi. Presenti Filippo Arfini, AnnaRita Muzzarelli, Riccardo Carafoli e Davide Martelli
"Su ogni sacchetto di Patata di Bologna Dop – ha spiegato il presidente Davide Martelli - è possibile trovare un QR Code e un Codice di Rintracciabilità. Inquadrando il QR Code con il proprio smartphone oppure accedendo al sito, verrà richiesto di inserire il Codice di Rintracciabilità".
Foto di gruppo con i produttori
"Dopo l’inserimento, il consumatore accederà direttamente a una pagina dedicata al produttore e al campo dove sono state coltivate le patate acquistate. All'interno di questo spazio web è possibile trovare informazioni sugli ettari coltivati, curiosità e cenni storici relativi a quel produttore e a quel determinato terreno. Sempre dal sito è possibile operare una ricerca dei coltivatori per Comune, oppure sfogliare le pagine dei singoli coltivatori scorrendo la gallery fotografica”.
Nel 2019 il raccolto di Patata di Bologna Dop è stato di circa 11mila tonnellate. I soci del Consorzio sono 18 e i produttori 64. Il territorio di produzione è circoscritto nell'ambito della provincia di Bologna. Alla presentazione presso Fico, la Fabbrica Italiana Contadina, hanno partecipato diversi produttori.
Un momento del convegno
Il convegno, moderato dal noto presentatore Patrizio Roversi, ha promosso un dibattito alla presenza di Davide Martelli, del docente universitario Filippo Arfini e di due soci produttori.
I produttori AnnaRita Muzzarelli e Riccardo Carafoli con il presidente Davide Martelli
"Siamo estremamente orgogliosi di questo progetto – ha aggiunto Martelli - che abbiamo voluto per dimostrare la nostra trasparenza nei confronti dei consumatori. Il Consorzio associa esclusivamente produttori iscritti al piano dei controlli, con terreni nella provincia di Bologna e sottoposti alla stretta vigilanza dell'Organo di Controllo dei prodotti a denominazione d'origine".
Il team di Selenella. Primo a destra il presidente Massimo Cristiani
"Un’iniziativa che punta a far conoscere sempre meglio la produzione della Patata di Bologna D.O.P. e tutto il mondo di produttori che unisce tradizione agricola e innovazione – ha concluso l’assessore regionale all'Agricoltura Simona Caselli - La rintracciabilità diventa il vero e proprio biglietto da visita di un prodotto che continua a crescere, valorizzando il territorio e la sua storia".
Contatti:
Consorzio di tutela patata di Bologna DOP
via Tosarelli 155
40050 Castenaso (BO)
Tel.: (+39) 051 7821709
Web: www.patatadibologna.it