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All'evento Asparagus Days presente la filiera italiana dell'asparago

Buoni riscontri per le aziende italiane presenti, la scorsa settimana, in Francia all'International Asparagus Days. Oltre alla parte convegnistica, sono state molto partecipate le visite tecniche sia a Bordeaux presso l’azienda Darbonne - Planasa sia ad Angers presso la coop Flouron d'Anjou et Frederic Poupard dove circa 250 partecipanti per ciascun incontro hanno potuto visitare impianti moderni, tendenze e meccanizzazione, anche se il clima non è stato dei più favorevoli. 

Le due "anime" dell'evento: Luciano Trentini e Christian Befve 

“E’ stato soprattutto un momento di scambio – spiega Luciano Trentini, esperto e collaboratore dell’iniziativa - di informazioni fra tutti gli operatori di un settore che, in questo 2019, si è interrogato circa il futuro commerciale a livello mondiale sulle scelte da compiere verso un asparago prodotto in modo convenzionale, biologico e biodinamico, per soddisfare le esigenze dei consumatori”. 

"Peccato per l'assenza quasi totale dei produttori italiani – aggiunge con una punta di rammarico Trentini - i quali hanno perso ancora una volta l'opportunità di approfittare delle tante informazioni a disposizione. Al contrario, buona e soprattutto qualificata è stata la presenza delle imprese espositrici italiane, che hanno messo in mostra una vera filiera dal seme alla raccolta degli asparagi sia bianchi che verdi". 

La ditta Olter sementi di Piacenza (foto sopra) ha portato a conoscenza dei numerosi stranieri partecipanti le varietà della ditta Walker: cultivar importanti come Grande, Purple Passion, Atlas, Uc 157. Ma Olter è detentrice anche delle varietà italiane di più recente costituzione come Vittorio, adatta sia per la produzione di asparago verde e bianco da coltivare nel l’ambiente nord italiano, sia Italo più idonea invece per il clima del Sud Italia. 

Dal seme alle "zampe" il passo è breve. A rappresentare il vivaismo italiano era presente Coviro (foto sopra) che ha presentato agli asparagicoltori stranieri la qualità del materiale italiano ottenuto in terreni perfettamente idonei allo scopo, le sabbie di Cervia (Ravenna), ottenuto con tecniche all'avanguardia, micorizzazione compresa. Coviro oggi produce circa 3 milioni di piante d'asparago delle principali varietà idonee per il territorio italiano, da nord a Sud, ma anche, su richiesta, all'estero. 

Le Officine Mingozzi, di Argenta, rappresentate dal titolare, attraverso i propri filmati e le opportune informazioni hanno illustrato una serie di macchine appositamente costruite per sviluppare la meccanizzazione di questa specie, da sempre considerata e messa in discussione proprio per l'elevato fabbisogno in manodopera.

La prima macchina descritta e vista è stata una rimescolatrice per il terreno, nata allo scopo di stratificare il suolo mescolandolo con la sostanza organica e il fertilizzante posizionato precedentemente sulla fila, in modo da garantire la nutrizione dell'apparato radicale dell'asparago in profondità, riducendo così il rischio di un rapido innalzamento della corona verso l'alto.

Una volta preparato il letto di semina, si può procedere con la trapiantatrice meccanica, una macchina in grado - con l'ausilio di 4 persone più il trattorista - di porre a dimora circa 3.500-4000 zampe/ora. 

In un'unica operazione, provvede all'apertura del solco e al trapianto in pieno campo, secondo le ultime tecniche in particolare nei terreni di medio impianto o tendenzialmente pesanti. La macchina stessa richiude il solco, posizionando sopra la corona circa 10 cm di terreno con la medesima operazione. 

La difesa delle erbe infestanti è stato uno dei temi più discussi in queste giornate tecniche. Le Officine Mingozzi hanno proposto agli operatori presenti la loro linea di macchine per il pirocontrollo o per meglio dire il controllo di infestanti e patogeni mediante il calore, tecnica già conosciuta in Italia e anche in molti altri paesi non solo per ridurre il rischio delle infestanti, ma anche per la efficace azione nei confronti dei funghi patogeni quali Ruggine e Stemphyllium

Per i produttori di asparago bianco, la presenza della ditta Cosmeco (foto sopra), con le sue baulatrici grandi e piccole, ha dato la possibilità agli operatori presenti di vedere le potenzialità di queste macchine e le soluzioni possibili. E' stata anche l'occasione per mostrare l'ampio catalogo di macchine operatrici di cui la ditta dispone circa la posa a dimora dei teli per la pacciamatura bianco/neri oppure termici. 

Il risultato economico nella coltivazione è garantito dalle fasi di raccolta, forse la voce più importante in quanto a fabbisogno di manodopera. Presenti al salone le ditte Bagioni ed Ecogreen.

Bagioni ha presentato i suoi modelli di raccoglitrici monoposto (foto sopra) azionati da motori elettrici con batterie a lunga durata. Ha poi presentato la propria linea di macchine per la raccolta del’asparago verde e bianco, tutte movimentate elettricamente e in grado di coprire e scoprire contemporaneamente le baulature che hanno utilizzato i film consigliati per questo tipo di coltivazione .

Ecogreen ha presentato due macchine azionate sempre elettricamente (foto sopra). La meccanizzazione dell'asparago verde garantisce maggiori rese orarie nella raccolta dei turioni, favorendo un rapido condizionamento e riducendo così la permanenza dell’asparago nel campo, un grande vantaggio per il mantenimento della qualità (turioni meno fibrosi, per effetto di una minore disidratazione).

"La manifestazione - conclude Trentini - purtroppo ha risentito degli effetti negativi dello sciopero ferroviario che ha pesantemente condizionato la manifestazione, impedendo a oltre 350 iscritti di raggiungere il salone Sival sede dell'esposizione".