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Agrumi sardi: -60% per le clementine e -30% per le arance

"Questa estate avevamo preannunciato (cfr. FreshPlaza del 26/072019) una drastica riduzione della produzione agrumicola anche per la Sardegna. A raccolta iniziata, possiamo quindi capire di quali percentuali stiamo parlando", spiega Orazio Casalino, un agronomo sardo, il quale aggiunge: "Una diminuzione significativa specie per le clementine, sia precoci che tardive. Le varietà precoci più colpite sono sicuramente Caffin e Corsica 2, mentre per le tardive il mandarino-simile Mandalate. Siamo su una percentuale di -60% rispetto agli anni precedenti, prendendo in considerazione una media regionale degli ultimi 4-5 anni".

"Per le arance, invece, le percentuali si aggirano dal -20 al -30%. In generale, la riduzione agrumicola ha interessato quasi la totalità degli areali dell'isola, con percentuali simili un po' in tutte le zone maggiormente vocate. In questi ultimi mesi, siamo riusciti a tradurre tale carenza di prodotto in un aumento della qualità, in termini di pezzatura e sapore. Per l'attuale campagna, infatti, gli agrumi sardi sono ottimi e le coltivazioni non sono state interessate da fitopatie. Quei produttori che hanno deciso di seguire bene la nutrizione e la difesa contano qualche percentuale in più di prodotto".

"I prezzi sono ancora abbastanza interessanti, anche se nell'ultima settima sono diminuiti di 0,20/0,30 €/kg. L'ingresso in Sardegna della merce calabrese e pugliese ha determinato un ulteriore ribasso di 0,15/0,20 €/kg proprio in questi ultimi giorni. Per il momento, questa situazione non sembra preoccupare i produttori locali proprio perché, vista la poca differenza di prezzo, i consumatori prediligono i frutti del territorio, raccolti il giorno prima e non quelli che arrivano sui bancali dopo 3-4 giorni dal taglio. Infatti, i prodotti non sardi hanno una freschezza e un sapore diverso, ma soprattutto una shelf-life molto ridotta. Vista la qualità della produzione, si spera di riuscire a recuperare, in parte, questo ammanco di volumi attraverso prezzi lievemente superiori al solito".

"Spesso l'isola ha i suoi pro e i suoi contro. Circa il 90% della produzione agrumicola sarda viene commercializzata nella stessa Sardegna. Se per le aziende sarde esportare in Italia, ma anche nel resto d'Europa, significa sostenere una serie di costi di trasporto, anche per le tutte le altre imprese della Penisola risulterà esoso giungere con i loro prodotti fin qui".

Contatti:
Agronomo Orazio Casalino
Tel.: (+39) 333/1665957