Kiwi esportati in Finlandia, mele in Gran Bretagna, fragole in tutta Europa: sono solo alcuni degli articoli biologici a marchio Almaverde Bio che raggiungono mercati europei (e a volte anche oltre). "Nel mese di ottobre - dichiara Ernesto Fornari, direttore di Canova - abbiamo registrato un 10% di aumento delle vendite. Va sottolineato che abbiamo avuto degli alti e bassi, quest'anno, a causa del meteo. Ora, fortunatamente, stiamo attraversando un buon periodo".
Kiwi pronti per l'esportazione
Visitando i magazzini di lavorazione siti a Longiano (Forlì-Cesena) non si può non notare che tutte le tipologie di referenze sono presenti, sia di frutta, sia di verdura. "Il consumatore del biologico è un consumatore come un altro, solo più attento per certi aspetti. Ma sul panorama della richiesta non vi sono differenze e noi dobbiamo essere in grado di accontentarlo su tutti i fronti".
Negli scorsi mesi, si sono avuti momenti anche difficili, per via del meteo e, nel settore biologico, le piogge del mese di maggio hanno causato danni ancor più gravi. Però ci sono stati anche articoli che hanno recuperato bene. "E' il caso delle albicocche - precisa Fornari - che dal 25 giugno in poi, e fino al mese di settembre, hanno registrato un'ottima annata, dopo un mese di maggio disastroso".
Ernesto Fornari fra le mele
Un altro articolo che ha dato grandi soddisfazioni è la fragola. "Grazie alla collaborazione con Coop Sole, abbiamo offerto un prodotto di alta qualità per molti mesi. Siamo riusciti a dare continuità e gli ultimi stacchi, sulla Sila in Calabria, sono stati effettuati solo qualche giorno fa. Abbiamo messo a punto la tecnica di coltivazione per alcune varietà, fra le quali Melissa e Albion, che si sono dimostrate perfette per la coltivazione in biologico".
Fornari con le ultime fragole raccolte sulla Sila in Calabria
Venendo ai frutti di stagione, il kiwi bio è sempre più apprezzato un po' ovunque. Nel momento della nostra visita, fra le varie lavorazioni ve ne era una dedicata alla Finlandia. "Aumentano le richieste per un prodotto ready to eat, quindi al giusto grado di maturazione per essre pronto da mangiare. E, dato che il consumatore ha sempre ragione, noi ci adeguiamo".
Sul fronte clementine, Fornari non ha mezzi termini: "Per essere competitivi occorre aumentare il calibro e avere frutti buoni. Per raggiungere questo risultato servono nuove varietà e, specie sui vecchi impianti, occorre fare diradamento. C'è un differenziale di prezzo enorme fra le clementine di calibro 5 e quelle 3".
Altro articolo controverso è l'uva da tavola. "Abbiamo in campo il prodotto dal primo luglio al 30 ottobre. La produzione è in calo, dal punto di vista quantitativo, mentre la qualità è buona. Abbiamo optato per varietà seedless, come richiesto dal mercato. Credo che il settore debba fare delle riflessioni e non rimanere ancorato alle vecchie abitudini".
Per le mele si hanno conferme, sia dal punto di vista produttivo che commerciale. E novità in vista ce ne sono? "Per il prossimo anno - conclude Fornari - aumenteremo la disponibilità di mirtilli. Abbiamo individuato zone con terreni tendenzialmente acidi, ideali per una produzione di qualità, in diverse regioni d'Italia, dalla Lombardia al Trentino, dalla Toscana alla Calabria. e andremo a rafforzarci sul comparto fragole, con la produzione in diverse regioni da nord a sud".
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