I marchi a tutela del settore alimentare hanno registrato una tendenza positiva, segnando un record nel primo semestre del 2019: quasi 8 mila sono stati i marchi depositati, secondo uno studio elaborato su dati dell'Ufficio Italiano Brevetti e Marchi UIBM per domande a tutela dell'alimentare made in Italy.
L'incremento nel settore agroalimentare e delle bevande è stato di +45% negli ultimi due anni. Le categorie del settore alimentare tutelate dalla contraffazione sono quelle di: frutta fresca, pasta, pane ma anche vini, bevande e inoltre olio, carne, pesce, latticini, uova.
Lo Studio legale Eredi Moriconi sottolinea: "La registrazione del marchio è fondamentale per creare un valore del brand per l'azienda. La registrazione garantisce al titolare un diritto di esclusiva sull'utilizzo del marchio e il diritto di vietare a terzi l'utilizzo non autorizzato di un marchio identico e/o simile al proprio per prodotti e/o servizi identici e/o affini".
Recenti studi su dati europei hanno riscontrato che le industrie ad alta intensità di diritti di PI (proprietà intellettuale) apportano un contributo all'economia UE di circa il 42% del PIL e il 28% dell'occupazione.
Studi condotti nel 2019 da EUIPO e OCSE circa le violazioni dei diritti di PI negli scambi internazionali dimostrano che il problema è divenuto più rilevante negli ultimi anni.
L'esercizio non autorizzato di diritti di PI, ossia le attività di contraffazione, determinano perdite significative. Le misure di tutela sono fondamentali per garantire ai titolari dei diritti PI il giusto beneficio dai propri investimenti.
Il brand determina valore e importanza per il successo di un prodotto o di un servizio. Le imprese sono dunque sempre più interessate a registrare il loro marchio nei Paesi di esportazione e/o dove s'intende concedere il marchio in licenza.
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