Gli Spagnoli stanno scoprendo le possibilità culinarie offerte dai funghi champignon. Come dimostra la crescente domanda per questi prodotti in questi ultimi anni, ne viene apprezzato anche il valore nutrizionale. Sebbene nel complesso gli champignon registrino un fatturato ragionevolmente stabile, le vendite aumentano soprattutto nelle settimane prima di Natale e Capodanno.
"I funghi come gli champignon si trovano sempre più spesso in piatti che in passato non li prevedevano e in periodi dell'anno durante i quali prima non si vedevano in commercio. I funghi coltivati e selvatici vanno sempre meglio nel settore di catering, ma anche nei supermercati e nei mercati all'ingrosso". A sostenerlo è Aitor Sanzol, direttore commerciale della società spagnola Ayecue, che fa parte del gruppo Riberebro.
Dalla stagione 2015/16, l'azienda della regione di La Rioja ha assistito a un aumento di fatturato di 8 milioni di euro. "Stiamo andando molto bene, ma dobbiamo ammettere che ci troviamo anche in un segmento che negli ultimi tempi ha mostrato una notevole crescita. Nei paesi circostanti, il consumo di funghi risulta persino più alto. E in parte è per questo che siamo ottimisti riguardo al futuro".
"Un'osservazione che ci permettiamo di fare è che potrebbe esserci un sostegno maggiore da parte del governo per questo prodotto salutare ma che ricopre un posto speciale nell'offerta ortofrutticola. Non sarebbe male se l'Europa lanciasse delle campagne per promuovere il consumo dei funghi coltivati in Spagna, come ha fatto recentemente l'Irlanda in vista della Brexit".
Secondo Aitor Sanzol, i funghi fanno sempre più strada come ingrediente aggiuntivo nella preparazione di insalate e in altri piatti pronti al consumo, il che alla fine fa bene al consumo di funghi champignon freschi. "Le nuove generazioni hanno abitudini totalmente diverse e chiedono sempre di più prodotti saporiti, sani e soprattutto pratici da preparare".
Ayecue coltiva e commercializza tutti i tipi di funghi, soprattutto champignon, sia convenzionali sia biologici. Il 90% circa della produzione finisce sul mercato spagnolo, mentre il resto viene esportato verso paesi come Francia, Marocco, Portogallo, Paesi Bassi e Belgio.
Cestini in cartone per i funghi
L'azienda ha anche compreso che il consumatore non ammette più l'eccessivo utilizzo della plastica. Dopo diversi anni di ricerche e test, la plastica degli imballaggi per i funghi è stata sostituita dal cartone.
"La preoccupazione del consumatore sul futuro del pianeta nel medio e lungo termine è in aumento ed è giustificata. Non prendiamo alla leggera questo problema; quindi da un po' di temo siamo in cerca di alternative ai nostri imballaggi in plastica. Può sembrare facile, ma la confezione in cartone ha richiesto parecchio tempo e l'individuazione della giusta formula. Alla fine siamo riusciti a realizzare una scatola che permette la traspirazione del prodotto e va a creare le giuste condizioni di umidità. L'imballaggio garantisce la stessa conservabilità del prodotto ottenuta mediante gli imballaggi in plastica. Ora abbiamo un nuovo materiale completamente biodegradabile, riciclabile e rinnovabile. Tutti gli alberi che abbattiamo per la produzione di questi vassoi in cartone certificati vengono ripiantati".
I vassoi in cartone dovranno ancora coesistere per un po' di tempo con la plastica che copre e protegge i funghi, come il flowpack e le pellicole. "Siamo consapevoli che la plastica non potrà scomparire da un giorno all'altro. Dobbiamo essere realistici, al riguardo. Si tratta di contribuire passo dopo passo alla protezione dell'ambiente e dobbiamo anche impegnarci per un maggiore e soprattutto migliore riciclo della plastica. Non si tratta di un mero esercizio all'innovazione, ma di una responsabilità che riguarda tutti. Contiamo sui rivenditori per andare avanti con questi miglioramenti perché, se non si abusa di ciò, il consumatore è senza dubbio disposto a pagare un prezzo leggermente più elevato per un prodotto sostenibile e socialmente responsabile".
Per maggiori informazioni:
Aitor Sanzol Usoz
Ayecue
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Web: www.riberebro.com