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Ortaggi spagnoli da serra: eccesso di fornitura e prezzi bassi

“Il prezzo medio dei pomodori spagnoli, in questa stagione, è inferiore del 29%, rispetto alla precedente. A novembre 2019, infatti, le esportazioni marocchine hanno depresso le quotazioni fino al 38%, rispetto al 2018, portandoli al 7% in meno rispetto alla media degli ultimi 8 anni". E' quanto hanno affermato i rappresentanti di diverse cooperative andaluse.

Nel caso dei pomodori, il Marocco ha aumentato le sue esportazioni del 22% finora, in questa campagna.

In una recente riunione, i rappresentanti del settore ortofrutticolo e il direttore generale delle produzioni agricole e dei mercati del Ministero dell'agricoltura, Esperanza Orellana, hanno effettuato un'analisi della situazione del mercato, caratterizzata da prezzi bassi e da un eccesso di fornitura. Durante la riunione si è anche discusso degli strumenti disponibili per affrontare la situazione.

Sovrapposizione della campagna andalusa con quella del nord Europa
Secondo diverse cooperative di produttori di ortaggi, i prezzi bassi pagati all'inizio di questa campagna invernale degli ortaggi sono una conseguenza di due questioni fondamentali. Da un lato, le temperature miti di settembre e ottobre, dall'altro la sostituzione degli ortaggi, come i pomodori (fortemente dipendenti dalla manodopera), con altri come melanzane, cetrioli o zucchine, che sono colture meno impegnative, con le produzioni in crescita.

"In generale, nell'Europa settentrionale, e in particolare nei Paesi Bassi, le temperature miti hanno esteso la campagna vegetale in pieno campo e portato alla sovrapposizione delle produzioni. Ciò ha portato a rinviare i contratti di fornitura con i distributori europei, poiché hanno potuto continuare a rifornirsi dai produttori del nord Europa", afferma una cooperativa di Almeria.

Ritiro delle eccedenze
La riunione è servita anche a rivalutare l'efficacia dei meccanismi di regolamentazione del mercato, attraverso le organizzazioni di produttori e le loro associazioni, che hanno la capacità di ritirare le eccedenze, grazie ai fondi europei disponibili.

Dall'inizio di questa campagna 2019/20, sono stati ritirati 2.754.600 chili per un valore di 721.892 euro, rispetto a 2.011.024 kg (+37%) per un valore di 558.323 euro, nello stesso periodo della campagna 2018/19.

Si è discusso sulla necessità di garantire l'utilità dei meccanismi di ritiro e l'importanza di una pianificazione della produzione congiunta da parte delle organizzazioni e delle loro associazioni. C'è stata anche una promozione dell'attività dell'Organizzazione interprofessionale ortofrutticola spagnola, rispetto alla qualità.

Necessità di una pianificazione strategica della PAC
Durante la riunione, il Ministero ha proposto la creazione di associazioni di organizzazioni di produttori come strumento normativo per il mercato, e ha sottolineato la necessità di migliorare la competitività delle aziende agricole. Ha inoltre menzionato la necessità di un quadro di pianificazione strategica per la nuova PAC.

Data di pubblicazione: