La Distribuzione Moderna fa valere il proprio peso e detta le regole ai produttori-fornitori. "A partire dal 1° gennaio 2021 a tutti i fornitori agricoli diretti della distribuzione sarà richiesta l'iscrizione alla "Rete del lavoro agricolo di qualità". Non solo: anche i partner della MDD, lungo la loro filiera di approvvigionamento, saranno chiamati a far sì che i propri fornitori agricoli siano iscritti a tale rete. Lo ha annunciato l'Associazione Distribuzione Italiana durante un convegno alla fiera Marca a Bologna.
Allo stato attuale, sono circa 4000 le imprese iscritte alla Rete ma, fra 11 mesi, tutti i fornitori della GDO dovranno esserlo. Una domanda nasce subito spontanea: la GDO come si comporterà nei confronti delle importazioni dall'estero? Come potrà richiedere tali requisiti in quelle nazioni (quasi tutte) in cui non esistono tali certificazioni?
Per essere iscritti alla Rete occorre non aver riportato condanne penali per violazioni della normativa in materia di lavoro e legislazione sociale, per delitti contro la pubblica amministrazione, delitti contro l'incolumità pubblica, delitti contro l'economia pubblica,
l'industria e il commercio, delitti in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto.
Occorre che le imprese non siano state destinatarie, negli ultimi tre anni, di sanzioni amministrative, ancorché non definitive, per violazioni in materia di lavoro, legislazione sociale e rispetto degli obblighi relativi al pagamento delle imposte e delle tasse. Tale disposizione non si applica laddove il trasgressore o l'obbligato in solido abbiano provveduto, prima della emissione del provvedimento definitivo, alla regolarizzazione delle inosservanze sanabili e al pagamento in misura agevolata delle sanzioni entro i termini previsti dalla normativa vigente in materia. Devono essere in regola con il versamento dei contributi previdenziali e dei premi assicurativi; applicare i contratti collettivi; non essere controllate o collegate, ai sensi dell'articolo 2359 del codice civile, a soggetti che non siano in possesso dei requisiti di legge fin qui indicati.
Di certo, vi sarà un carico burocratico in più per le imprese.
La Rete del lavoro agricolo di qualità è monitorata da una Cabina di regia che delibera sulle istanze di partecipazione; esclude le imprese agricole che perdono i requisiti di legge necessari per l'adesione; redige e aggiorna l'elenco delle aziende ammesse.
La Cabina di Regia è costituita da rappresentanti dell'INPS, del Ministero del lavoro, del Mipaaf, del Ministero dell'economia e finanze, della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, della Confederazione generale dell'agricoltura, della Confederazione nazionale coltivatori diretti della Confederazione italiana agricoltori, dai Sindacati, dal Ministero dell'interno, dall'Ispettorato nazionale del lavoro, dall'Agenzia delle entrate, dall'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, da un rappresentante dei lavoratori subordinati delle cooperative agricole e un rappresentante delle associazioni delle cooperative agricole firmatarie di contratti collettivi nazionali del settore agricolo.