"L'anno appena trascorso è stato non facile per il Consorzio Bia e per le aziende agricole associate. Il fatturato è cresciuto del 4% circa rispetto all'anno precedente e, per noi, questo non può considerarsi un gran risultato, dal momento che venivamo da due anni di crescita a doppia cifra e, nella compagine societaria, alcune aziende sono cresciute bene mentre altre hanno sofferto". Questa l'analisi del presidente del Consorzio BIA, Antonio Fricano il quale, in un'intervista in esclusiva per FreshPlaza, racconta un anno tra luci e ombre.
Antonio Fricano
"Nel 2019 non siamo riusciti a replicare le eccezionali crescite del 2017 e del 2018 – prosegue il presidente – e ciò non è sicuramente dovuto alla mancanza di clienti o a un trend negativo dei consumi. Infatti, abbiamo consolidato le relazioni con i clienti storici e abbiamo conquistato alcuni nuovi importanti partner. Il problema è stato prevalentemente di origine climatico. In diversi momenti dell'anno, purtroppo, e in svariati areali produttivi abbiamo avuto dei veri e propri disastri a causa del maltempo".
"L'episodio assolutamente più eclatante – racconta Fricano – è stato quello della campagna cerasicola; l'azienda agricola socia del Consorzio, con oltre trenta ettari di produzione biologica in Puglia, ha dovuto destinare ai mercati locali quasi l'intera produzione perché le piogge anomale e il grande freddo del mese di maggio hanno gravemente compromesso la qualità del prodotto. Solo con questa campagna abbiamo perso tantissimo valore nelle vendite. Sorte simile l'ha avuta anche la frutta estiva primizia di metà maggio/inizio giugno, cioè il prodotto stagionale attraverso cui il consorzio esprime la sua massima forza".
Anche gli ortaggi siciliani hanno attraversato periodi molto difficili, con sbalzi climatici inusuali e con vere e proprie alluvioni. Basti pensare ai 350 mm di precipitazioni che, in soli due giorni, hanno interessato la provincia di Ragusa in autunno, compromettendo gravemente la campagna in vari momenti dell'anno.
"Finanche le produzioni della mia azienda hanno sofferto – prosegue l'esperto – a causa dell'estremo caldo e della siccità registrate in estate-autunno. Ricordo il 26 settembre, giorno in cui abbiamo tenuto a Bagheria (PA) la nostra assemblea dei soci: il termometro faceva segnare 38 gradi centigradi. Un'evenienza che ha decisamente ritardato la campagna agrumaria di oltre un mese. Tra ottobre e dicembre abbiamo avuto una carenza di prodotto, per quanto riguarda il limone, che ci è costata cara".
"Le difficoltà quindi ci sono state, anche se un'annata che ha fatto segnare un +4% di crescita del fatturato non è certo da buttare, anzi. "Il Consorzio – precisa meglio il presidente – ha ben consolidato la sua struttura organizzativa e ha sviluppato relazioni nuove con importanti clienti italiani ed esteri. Quindi ci sono stati anche aspetti molto positivi. Purtroppo sarà difficile, nei prossimi anni, dimenticarci dei fenomeni estremi così dannosi per l'agricoltura. Temo proprio che si ripeteranno. Risulta evidente, infatti, che per chi opera sotto il cielo tutti i giorni, i cambiamenti climatici cominciano a far sentire pesantemente i loro effetti".
Quali sono le sfide per il futuro del Consorzio BIA?
"Se parliamo di futuro prossimo – risponde il manager – possiamo dire che BIA sarà presente a Fruit Logistica in Hall 4.2/Stand B-09, dove speriamo di incontrare clienti noti e potenziali, con cui fare il punto sul grande lavoro sviluppato e ancora da fare. Inoltre, stiamo lavorando per sviluppare il mercato del biologico nel Sud Italia. Siamo convinti, infatti, che i tempi siano maturi e che BIA con le sue aziende agricole in Sicilia, Calabria, Puglia e Campania (ben nove imprese), abbia tutti i requisiti per poter diventare il primo operatore del sud. Entro l'anno, sono convinto che ci saranno novità importanti".
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