La stagione delle pere è cominciata o è sul punto di cominciare nell'emisfero sud. L'Argentina ottiene prezzi migliori sul mercato europeo e il Cile quest'anno ha la possibilità di ampliare le esportazioni in Cina. Il Sudafrica sta assistendo a un leggero calo nell'export verso l'Europa, ma anche a un aumento verso Russia e Medio Oriente. La pera australiana Rico si trova a dovere conquistare il mercato asiatico mentre alle pere cinesi è stato sbarrato l'ingresso al mercato russo.
In Europa è soprattutto il calo registrato nella produzione di pere italiane a determinare un prezzo migliore per i frutti di altri Paesi. Di conseguenza, la Spagna sta registrando una grande domanda da Israele e anche le vendite di Conference nei Paesi Bassi e in Belgio procedono bene. La situazione dei coltivatori italiani e portoghesi non è delle migliori dal momento che nemmeno le quotazioni più alte riescono a coprire i costi.
Paesi Bassi: estremo bisogno di un buon mercato per le pere
I commercianti olandesi indicano che le scorte di "sottovarietà" sono state quasi vendute, con risultati migliori rispetto alla stagione scorsa. Oltre alle varietà club resta solo la Conference. Secondo le stime, nei Paesi Bassi gli stock di pere Conference risultano essere il 10% inferiori all'anno scorso. Questi dati, oltre allo stato generale delle scorte della pomacea in Europa, si dimostrano positivi. Il mercato attuale è tranquillo, come lo è di solito dopo la fiera di Berlino e in vista del Carnevale. Se riusciremo ad allineare correttamente l'offerta alla domanda, il mercato non andrà sotto pressione. Di conseguenza, i commercianti si aspettano un andamento stabile e un rialzo dei prezzi.
"Nel complesso siamo ottimisti sull'attuale mercato delle pere. La domanda è buona e dopo il leggero calo della settimana scorsa notiamo un nuovo aumento dei prezzi. Per quanto riguarda le pere rugginose e ruvide, la qualità a livello visivo risulta un po' inferiore rispetto all'anno scorso, ma la shelf life e la lavorabilità sono nettamente migliori rispetto alla scorsa stagione. Da gennaio il prezzo è aumentato notevolmente. Ciò ha migliorato l'umore sul mercato e si è tradotto in aumento degli acquisti strategici.
Secondo i commercianti, la debacle dell'anno scorso ha generato la necessità di realizzare prezzi migliori, perché per molti coltivatori quest'anno sarà decisivo. Le pere vengono inviate in grandi quantità verso destinazioni come Scandinavia, Regno Unito ed Europa dell'Est. Il settore al dettaglio a volte è in difficoltà a causa delle quotazioni elevate, ma secondo i commercianti ciò è dovuto principalmente ai prezzi bassi registrati l'anno scorso. Al momento, infatti, sono quasi raddoppiati.
Inoltre, la settimana scorsa sono arrivate le prime pere sudafricane sul mercato olandese. Negli ultimi anni il volume di importazione ha mostrato una tendenza al ribasso. Secondo gli importatori, la situazione sul mercato è comunque favorevole. "In Europa notiamo un aumento dei prezzi per le Conference, un volume limitato per le Doyenné du Comice e giacenze estremamente basse per le pere Abate Fetel. Pertanto ci aspettiamo che quest'anno il mercato sia migliore rispetto allo scorso, quando non c'erano troppe pere sudafricane: all'inizio della stagione i prezzi erano notevolmente alti e la commercializzazione ha cominciato a ingranare verso la fine".
Belgio: sul mercato prezzi mediamente più alti
Dopo un'annata difficile con prezzi bassi e scarsa qualità, quest'anno si dimostra positivo per i coltivatori e commercianti belgi di pere. In media i prezzi risultano essere un po' più alti e la domanda è buona, sia dall'Europa dell'Est che dall'Europa meridionale. Le quotazioni più alte e la soddisfacente domanda sono la conseguenza della buona qualità e dei volumi più bassi delle pere italiane presenti sul mercato. Solitamente il prezzo delle pere diminuisce intorno al periodo di Fruit Logistica, ma i commercianti belgi sono convinti che, al momento, la situazione sul mercato sia molto positiva e che il prezzo sarà destinato ad aumentare.
Germania: insolite fluttuazioni dei prezzi sul mercato a causa di una disponibilità limitata
Attualmente il mercato tedesco è dominato dalle pere italiane, soprattutto le Abate Fetel e le Williams. Inoltre, sono disponibili pere Conference da Paesi Bassi e Belgio e piccoli volumi di Santa Maria turche e Alexander Lucas tedesche. I coltivatori europei sono in grado di soddisfare la domanda moderata presente sul mercato. In termini di prezzo, tuttavia, si rilevano delle insolite fluttuazioni: per un periodo le pere italiane hanno registrato un prezzo più alto a causa della disponibilità limitata. L'import dal Sudafrica è in aumento. Le pere Bon Chrétien hanno un prezzo nella media e ora arrivano su tutti i mercati. Le pere Rosemarie mostrano quotazioni ragionevolmente alte e sono quindi meno popolari su un mercato tedesco che registra una domanda contenuta per il prodotto.
Francia: la vendita procede senza problemi
Quest'anno la stagione delle pere è andata bene in Francia. Anche se i volumi non sono molto grandi, la qualità e il tenore zuccherino sono soddisfacenti. Al momento, però, i calibri sono un po' più piccoli del normale. La vendita procede bene senza particolari difficoltà. Nel complesso, la valutazione è buona. I francesi preferiscono sempre più acquistare il prodotto locale. I piccoli volumi di pere Abate Fetel provenienti dall'Italia aiutano a ottenere buone vendite.
Italia: prezzi elevati per le pere italiane Abate Fetel a causa di carenze sul mercato
In Italia gli stock di pere risultano essere più basse del 57,6% rispetto all'anno scorso (dati Wapa). La produzione media italiana degli ultimi 5 anni è stata di circa 700mila tonnellate, di cui il 70% in Emilia-Romagna, dove nel 2019 si è registrata una superficie coltivata di 17.885 ettari.
Al momento, sul mercato si notano due tendenze diverse. La varietà Abate Fetel viene pagata bene a causa di una carenza (il 50% in meno circa) dovuta alle condizioni meteorologiche del 2019, alla cimice asiatica e ai problemi registrati durante la fioritura. Tuttavia, sono solo i frutti di buona qualità e grande calibro si vendono a prezzi soddisfacenti. Se le pere non soddisfano un determinato standard di qualità, i prezzi restano bassi nonostante la carenza di prodotto. Il mercato per le pere Conference e Kaiser è abbastanza stabile a causa della produzione dominante proveniente da Paesi Bassi e Belgio, che mostra un buon calibro.
Nella stagione 2019/20, i coltivatori di pere Abate del Nord Italia stanno registrando perdite tra 5.000 e 10.000 euro all'ettaro. Ciò è dovuto alla scarsa produzione con perdite fino al 70%. Le perdite sono state causate principalmente dalla cimice asiatica e dalla maculatura. I prezzi per i frutti di qualità premium sono più alti di quelli che si registrano in un'annata normale, ma non riescono comunque a compensare le perdite.
Un commerciante del Sud Italia registra scarsi volumi a quotazioni elevate; a mancare è però la qualità. "Nella settimana 6, i prezzi erano alti grazie alla carenza di pere. E' difficile trovare frutti di buona qualità. Le pere Abate in cartoni da 17-18 kg vengono vendute a 1,50-1,60 euro/kg, ma per le padelle da 4 kg si pagano 2-2,50 euro/kg. Per le pere Conference i prezzi ammontano a 1,00-1,20 euro/kg per i cartoni e a 2 euro/kg per le padelle.
Spagna: la domanda da Israele determina buoni prezzi
La stagione spagnola procede bene per la maggior parte delle varietà. La produzione è uguale a quella dell'anno scorso, ma la domanda è molto più alta e i prezzi sono, quindi, migliori. Di conseguenza, la campagna sta terminando prima e la nuova comincerà senza scorte del vecchio raccolto.
I prezzi per le pere Bartlett e Williams sono arrivati a livelli record all'inizio della stagione a causa di una produzione ridotta in Italia. Anche la domanda da Israele ha determinato un aumento dei prezzi per le pere Blanquilla. A causa della forte richiesta, il mese scorso le scorte erano più basse del 40% rispetto all'anno scorso. Per le Blanquilla la stagione è terminata con un anticipo di un mese e mezzo o due rispetto al normale, a causa della domanda da Israele e di quella presente sul mercato locale.
La stagione delle Conference è cominciata molto più tranquillamente e più tardi del solito. Dopo Natale la domanda è stata migliore per via dell'aumento nella vendita di pere olandesi e belghe. In caso di vendite maggiori di pere Conference in tali Paesi, in Spagna vengono inviati meno volumi di questa varietà. La stagione delle pere Ercolina è già terminata con prezzi stabili durante tutta la campagna, che sono risultati comunque tra i più alti sul mercato.
Portogallo: i prezzi bassi non coprono i costi di produzione
Il 60% circa delle pere Rocha portoghesi è già stato venduto. I prezzi sono bassi e i coltivatori ricevono poco per il loro prodotto. "Alcuni hanno interrotto la raccolta - dichiara un esportatore - Nella zona meridionale i produttori stanno passando alla coltivazione dell'uva o lasciano l'azienda perché troppo avanti con l'età". Un altro problema per i portoghesi è che il loro principale mercato - il Brasile - è in crisi e in precedenza ha acquistato frutti più costosi rispetto alle pere portoghesi a basso prezzo. La seconda destinazione è il Marocco e al terzo posto c'è il Regno Unito, dove le pere portoghesi devono competere con altre varietà. Il competitor principale è il Portogallo stesso. "Ci sono troppi esportatori che vendono le pere Rocha".
Cina: vietato l'accesso in Russia per le pere cinesi, ma l'export verso altri Paesi aumenta
In Cina il raccolto di pere della stagione 2019/20 risulta essere molto soddisfacente. Nella scorsa campagna, l'offerta è risultata limitata perché i frutti sono stati danneggiati dal maltempo. In questa stagione le condizioni meteorologiche sono state favorevoli e quindi il volume di pere è aumentato notevolmente. All'inizio di gennaio, le vendite sono andate bene perché le pere sono un prodotto molto popolare durante il Capodanno Cinese. Sebbene sul mercato ci fossero molte mele e arance, ciò non ha avuto alcun impatto diretto sul prezzo delle pere.
Durante il Capodanno Cinese le vendite sono state un po' basse perché la maggior parte delle aziende chiude in questo periodo. Tuttavia, a causa del nuovo coronavirus molte delle aziende sono ancora chiuse e ciò significa che la vendita delle pere cinesi sta procedendo lentamente. In ogni caso, sul mercato cinese la domanda è alta e ciò sta facendo aumentare il prezzo.
In questa stagione, le pere cinesi non possono più accedere al mercato russo. L'impatto è stato notevole per molte aziende perché la Russia importava una grande parte del raccolto cinese di pere. Tuttavia, la domanda in altri Paesi del Sud-est asiatico è aumentata e il volume di esportazione ha conservato dimensioni paragonabili a quelle degli anni precedenti. Inoltre, l'export si è esteso al mercato latino-americano ora che il Brasile ha autorizzato l'import delle pere cinesi.
Sudafrica: la stagione comincia con 10 giorni di anticipo; export in aumento verso Russia e Medio Oriente
L'export di pere è cominciato nella settimana 2 con le pere precoci di varietà Bon Chrétien (Williams o Bartlett), seguite da quelle di varietà Rosemarie. La stagione è cominciata, quindi, con dieci giorni di anticipo per alcune varietà. La maggior parte delle pere sudafricane è destinata al mercato europeo, ma nella settimana 5 i volumi sono stati più bassi rispetto all'anno scorso. Invece, l'export verso Russia (la seconda destinazione più importante) e Medio Oriente è aumentato. In totale il volume delle pere è più basso del 3% all'incirca e l'export registra un 2% in meno rispetto all'anno scorso. Quest'anno sono state soprattutto le pere Bon Chrétien (Williams o Bartlett) ad avere una resa inferiore. Secondo alcuni esperti del settore si tratta di una delle più basse mai registrate.
Grandine e pioggia nella regione di Ceres (Capo Occidentale) hanno ridotto di circa il 15% il processo di imballaggio e si registrano più frutti di II categoria, destinati alla vendita sul mercato locale o al settore della trasformazione in succo. La pioggia e il vento hanno danneggiato i frutti. Inoltre, le dimensioni sono più piccole di quelle dell'anno scorso a causa dell'inizio anticipato della stagione e delle condizioni di siccità estrema delle ultime tre settimane. E' previsto un raccolto di grandi dimensioni per le pere Packham, mentre nella settimana 5 le pere Forelle erano il 78% in meno rispetto all'anno scorso.
Stati Uniti: aumento stabile di volume e superficie coltivata
Negli Stati Uniti l'imballaggio delle pere comincia a calare con l'arrivo della primavera, ma nelle zone nord-ovest si mantiene costante per le varietà Anjou e Bosc. Non appena le pere in stock termineranno, sul mercato arriveranno soprattutto pomacee dall'emisfero sud come le Williams, le Packham e le Bosc cilene. Negli ultimi anni il volume in arrivo dall'area nord-occidentale è rimasto stabile. Il numero di nuovi frutteti in Oregon e Washington resta limitato. Ciò è dovuto in parte al fatto che ci possono volere fino a 7 anni prima che un albero entri in produzione. La crescita dei volumi è in linea con i consumi e ciò è dovuto principalmente alla promozione delle pere sul mercato. La richiesta che mostra la crescita maggiore sul mercato è quella per le pere biologiche.
Argentina: prezzi migliori sul mercato europeo
La stagione argentina delle pere va da gennaio a marzo. Fino ad ora è andata bene, con volumi paragonabili a quelli dell'anno scorso e una buona qualità. In questa stagione, i prezzi per le pere argentine sono decisamente migliori sul mercato europeo.
Cile: la Cina offre opportunità
La stagione cilena delle pere è cominciata a gennaio e continuerà fino a ottobre. L'Europa è il mercato principale per il Paese, ma quest'anno per la prima volta anche la Cina darà accesso alle pere cilene. L'attenzione della nazione è quindi rivolta allo sviluppo di questo nuovo mercato ed eventualmente alla modifica dei volumi di esportazione.
Australia: le pere Rico dovranno conquistare il mercato asiatico
Quest'anno è partita la prima stagione commerciale per la pera Rico. Una varietà club coltivata a Tatura, nella zona settentrionale dello stato di Victoria. Queste pere sono state coltivate appositamente per l'export e, al momento, vengono esportate in Thailandia. Il piano è di diffonderle ulteriormente sul mercato asiatico. Sebbene le pere siano disponibili per tutto l'anno, a Goulburn Valley, la principale zona di produzione dello stato di Victoria, la stagione è sul punto di cominciare. In questa zona la campagna va da febbraio a maggio. L'88% delle pere proviene da questa regione.