Il mercato biologico in Europa continua a crescere. A dirlo sono i dati diffusi a BioFach, la principale fiera mondiale del biologico, svoltasi la scorsa settimana a Norimberga. Aziende di tutto il mondo e di tutti i settori si sono riunite per presentare gli ultimi prodotti e informarsi sulle tendenze in atto. L'atmosfera tra gli espositori e i visitatori è stata soddisfacente: BioFach è risultata una kermesse più rilassata rispetto a Fruit Logistica.
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Presenti molte aziende italiane
Su quasi 3800 espositori nella lista ufficiale della fiera, oltre 550 quelli italiani, afferenti a diversi settori. Una settantina le aziende ortofrutticole presenti.
L'Italia continua a distinguersi con buoni risultati per quanto concerne la produzione, le superfici coltivate, i consumi e l'export. Con un valore di 3,5 miliardi di euro a fine 2018 è il quinto mercato mondiale per consumi e l'ottavo Paese al mondo (terzo in Europa, dopo Spagna e Francia) per superfici coltivate in regime biologico, con poco meno di 2 milioni di ettari.
"I risultati presentati a BioFach nel rapporto The World of organic agriculture confermano gli importanti trend di crescita del biologico in Europa, un mercato cresciuto dell'8% e che si attesta a 40,7 miliardi di euro – ha dichiarato Maria Grazia Mammuccini, presidente FederBio – L'Italia continua a essere uno dei Paesi protagonisti a livello europeo, ma è la Francia la nazione che ha avuto il più ampio margine di crescita in quest'ultimo periodo".
"Siamo partiti per primi sul biologico, ma rischiamo di essere superati se non riusciamo a mettere in campo strategie adeguate e investimenti in termini di ricerca, innovazione e formazione per favorire la conversione all'agricoltura biologica", conclude Mammuccini.
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Il commento degli espositori tedeschi
"Qui c'è tempo per interagire maggiormente. Negli ultimi anni siamo stati sempre più insoddisfatti della risposta che riceviamo dopo alcuni giorni estenuanti a Berlino. C'è bisogno di una boccata d'aria fresca e il BioFach è proprio quello che fa per noi!", hanno commentato alcuni espositori.
Il bio-boom in Germania contribuisce certamente solo in modo positivo al successo dell'evento. Florian Wolz, amministratore delegato di Franken-Gemüse Knoblauchsland eG, con sede a Norimberga, giocava in casa: "Non abbiamo uno stand in fiera, ma naturalmente siamo rappresentati in ogni edizione. Negli ultimi anni, stiamo assistendo a una crescita sempre maggiore del settore ortofrutticolo biologico".
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La collaborazione di diverse catene al dettaglio con le principali associazioni ha suscitato preoccupazione e tensione nel settore. Finora, però, gli effetti non sono stati gravi, secondo Katrin Plagmann di Ökohof Gemüsehandel. "Sempre più aziende agricole si stanno convertendo al biologico, nella speranza di migliori opportunità commerciali. Ecco perché alcuni temono che, in futuro, il mercato si saturi eccessivamente".
Il biologico è uno dei tre temi principali nel settore ortofrutticolo tedesco, insieme alla sostenibilità e alla regionalità. Le alternative senza plastica sono le più vendute per i prodotti convenzionali e biologici. L'offerta di prodotti europei durante tutto l'anno dovrebbe evitare l'importazione di merci d'oltremare.
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Soprattutto per le mele, le confezioni in cartone e i vassoi con alette sono indispensabili. In Germania, Austria e Alto Adige, i produttori di mele e le cooperative stanno passando a soluzioni in cartone. Protagoniste le nuove varietà come Bonita ed Evelina Bio.
Il BioFach è stato anche un evento importante per le aziende cinesi che volevano stabilire relazioni commerciali con le imprese europee. Tuttavia, molti hanno dovuto rinunciare al viaggio a Norimberga, quest'anno. Un organizzatore di uno stand collettivo cinese ha spiegato: "Un buon 70% delle aziende che volevano venire hanno dovuto purtroppo annullare per via delle misure di quarantena post-diffusione del coronavirus". Chi è riuscito a partecipare, c'era naturalmente.