Sono preannunciate brinate notturne severe in tutta Italia, ma c'è chi si difende con irrigazione antibrina fin dal 2003. E' il caso di Stefano Rivalta, imprenditore agricolo della provincia di Ravenna. Ed è molto soddisfatto della difesa attiva attuata. "Ho 23 ettari di pescheto, con drenaggio sotterraneo e tutti difesi con irrigazione antibrina sottochioma. Ho utilizzato il sistema anche la scorsa settimana, quando la temperatura era scesa oltre i 3°C sottozero. Avevo azionato l'impianto alle 21,40 per poi staccarlo alle 8 del mattino".
Ghiaccio formatosi durante l'irrigazione sottochioma (foto archivio Rivalta)
Le previsioni meteo danno un'idea dell'arrivo delle gelate, ma ogni agricoltore sa che c'è molta differenza fra zona e zona, a volte anche all'interno di una stessa località. Rivalta utilizza un metodo scientifico che, finora, gli ha sempre permesso di stabilire con precisione se nel suo podere ci sarà una gelata.
"Prima di tutto, in azienda occorre avere un termometro professionale posto in una capannina meteo, non colpito direttamente dai raggi solari. Per sapere quale sarà la temperatura minima che si raggiungerà il mattino successivo, occorre rilevare la temperatura del bulbo asciutto (TA), quella del bulbo bagnato (TB) e applicare la seguente formula: TA+((TB - TA)- VF)= temperatura minima. VF, valore fisso, è pari a 8 con umidità relativa maggiore del 40% o pari a 10 con umidità relativa inferiore al 40%. Il margine di errore è attorno a mezzo grado, mentre le temperature vanno rilevate al tramonto, per avere la massima accuratezza. Questa è la mia esperienza, che metto in pratica da oltre 20 anni e che ha sempre dato ottimi riscontri".
Rivalta ha una lunga esperienza sulla difesa attiva antibrina e, a cavallo degli anni 2000, faceva parte della rete della regione Emilia Romagna per la sperimentazione in questo settore. Il suo impianto ha irrigatori sottochioma con sesto 5 x 5 metri, pari a 400 irrigatori ad ettaro e una pluviometria di 32 metri cubi all'ora.
"In mancanza di irrigazione sottochioma, io ho registrato ottimi risultati anche con il rotolone. Nel mio pescheto ho sia l'inerbimento totale, sia i residui di potatura. Questo permette di aumentare la superficie su cui l'acqua si ferma e passa da stato liquido a solido, generando il calore necessario a preservare le piante".