La domanda di aglio appare in crescita, sul mercato europeo. La Cina ha ripreso lentamente a esportare, ma i mercati occidentali preferiscono origini alternative. Si attende, infatti, la raccolta del prodotto italiano e spagnolo e si teme che il Coronavirus possa impattare sulla forza lavoro disponibile nei campi. Buone aspettative anche per la campagna egiziana. Al momento è disponibile, inoltre, prodotto argentino e spagnolo del vecchio raccolto.
Aglio argentino
"Questa situazione ha creato un rialzo generalizzato dei prezzi – dichiara Piergiorgio Fava, sales manager della Cervati Import Export – Anche origini come l'Egitto, sempre state relativamente marginali, oggi sono diventate interessanti, con prezzi molto più alti rispetto alle annate precedenti. Dovremmo iniziare a commercializzare aglio egiziano per fine settimana".
Aglio cinese
"Per quanto riguarda le nuove campagne di Spagna e Italia, si prevede un aumento dei prezzi del 20-30% rispetto all'anno precedente. L'Italia dovrebbe cominciare con il nuovo raccolto a fine giugno, quindi mancano due mesi circa. La superficie coltivata è pressoché simile alla scorsa campagna, ma quello che preoccupa gli operatori è la mancanza di manodopera".
Aglio spagnolo del vecchio raccolto
Fava sottolinea che, in Spagna, alcune aziende hanno investito in macchinari per la raccolta in campo, per ridurre la necessità di manodopera. "Questo però non vuol dire meno qualità. Solo che si affrontano le conseguenze della crisi Covid-19 come meglio si può. Quella della forza lavoro rimane sempre una questione scottante".
Secondo il sales manager, l'automazione della raccolta, con la riduzione dell'intervento umano, è qualcosa di non fattibile in Italia, vista la frammentazione delle superfici coltivate.
Il prodotto bio per il marchio Edeka
Il mercato del prodotto biologico è più stabile. "Le quantità sono riservate a una linea di clienti specializzati e, anche in questo caso, il prezzo ha subito un aumento importante", conclude Fava.