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Il sospetto e la preoccupazione di un produttore

Danni da cimice asiatica su ciliegio?

Che la cimice asiatica sia polifaga e colpisca quasi tutte le specie, è cosa nota. Ma il produttore cerasicolo Loris Babbini di Cesena non aveva ancora visto questo tipo di danno sulla sua produzione e teme derivi proprio da Halyomorpha halys.

Loris Babbini

"Non bastavano tutti gli altri problemi - esordisce il produttore, che è anche laureato in Agraria - derivanti dal maltempo, dalla mosca Rhagoletis cerasi e dal moscerino Drosophila suzukii. Temo che quest'anno ci si metta pure la cimice. Sto notando alcuni frutti deformati, così come non ne avevo mai visto. I frutticini sono ancora piuttosto piccoli, per lo più verdi o appena invaiati e ciò conferma che non si tratta di un altro tipo di danno".

Presunto danno da cimice asiatica su ciliegia

Babbini non ha notato particolari differenze fra le diverse varietà, ma ha visto i danni su tutte le più precoci. La raccolta inizierà la prossima settimana e andrà avanti, con le varietà più tardive, fino a metà luglio. La zona di produzione è quella relativa alle colline di Cesena, dove la produzione di punta è rappresentata dalla varietà Corniola.

"Sto notando un'altra anomalia - aggiunge Babbini, che coltiva ciliegio su 5 ettari - vale a dire una difformità di maturazione anche nella stessa pianta. Credo che ciò sia imputabile agli sbalzi climatici subiti in primavera, ma sarebbe da verificare. Di certo, se le cose andranno avanti così, dovremo passare più volte in raccolta aumentando i costi".

Altri possibili danni da cimice

La varietà tipica della zona è la Corniola, "una ciliegia mediamente tardiva, data a +20 rispetto a Burlat. La raccolta inizia fra il 15 e il 25 giugno, a seconda delle zone, e si protrae per una ventina di giorni".

"Il frutto ha due caratteri distintivi: l'elevato grado brix e la croccantezza superiore a quasi tutte le varietà esistenti. Corniola si presenta con forma allungata e questo carattere la rende distinguibile anche a occhio. Noi cerchiamo di valorizzarla attraverso un imballaggio ad hoc, che riporta la provenienza e il logo della nostra associazione. La produzione di Corniola non è ancora molto elevata, ma è in ripresa dopo anni di abbandono".