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L'esperienza di un produttore di San Ferdinando di Puglia

Agrumi: tecniche di coltivazione innovative e ottimi risultati in poco tempo

Una rivoluzione agronomica sta interessando gli agrumeti. L'idea è quella di rivedere le vecchie e tradizionali tecniche di coltivazione, così da realizzare e gestire i nuovi impianti in un modo totalmente innovativo e moderno, con risultati straordinari ottenuti già nel giro di un paio d'anni. Non più poche piante per ettaro ad alto fusto, ma alberi fitti, piccoli e compatti. E' quanto sta proponendo l'agronomo Vito Vitelli a tutti i produttori che intendono realizzare ex novo un impianto di agrumi, proprio come ha fatto l'agricoltore Francesco Valerio di San Ferdinando di Puglia (BAT), il quale ha messo a dimora un limoneto nell'aprile del 2018, ritrovando oggi una produzione che mai avrebbe immaginato di ottenere in poco tempo.

"Si sta andando verso la direzione dell'alta densità, da non confondere però con il super-intensivo. Il sesto di impianto che consiglio è un 5x2,5, 5x3, così da avere fino a 700 piante per ettaro. In questo modo - continua Vitelli - oltre ad aumentare le rese produttive e diminuire gli interventi fitosanitari, si riescono a limitare i costi di produzione e a ridurre la predisposizione agli attacchi parassitari".

"Il segreto è quello di mantenere la pianta compatta e piccola attraverso il raccorciamento e la speronatura dei rami vigorosi. La gestione di questi ultimi è fondamentale, specie durante la potatura di formazione. Infatti, invece di eliminare il famoso ramo vigoroso, si tende ad accorciarlo, così da far fuoriuscire più ramificazioni a frutto".

Stato della pianta a maggio 2019.

Stato della pianta a settembre 2020.

"Ridurre il sesto d'impianto significa andare anche a creare la cosiddetta competizione radicale, condizione ideale affinché si possa verificare una riduzione della crescita, il che determina di conseguenza maggiori formazioni fruttifere. L'adozione di questo sistema di coltivazione consente quindi di ottenere una pianta più efficiente e più facile da gestire dal punto di vista delle irrorazioni, dei trattamenti e della chioma. Se a tutto questo aggiungessimo una buona gestione dell'acqua di irrigazione (meno acqua equivale a meno vegetazione), della nutrizione (meno concimi, meno vegetazione) e una buona difesa fitosanitaria, otterremmo risultati ancora migliori".

Il caso dell'agricoltore Francesco Valerio è esemplare e rispecchia benissimo i consigli tecnici di Vitelli. "Ho messo a dimora oltre 2 ettari di limoni della varietà Siracusano 2KR e del tardivo Verna - spiega il produttore. Il portinnesto utilizzato è Arancio Amaro. Coltivazioni che oggi risultano in ottimo stato di salute e cariche di frutti, ubicate in areali non del tutto noti per la limonicoltura. Dovrei iniziare la raccolta per fine ottobre e sono alla ricerca di un acquirente".

Contatti:
Vito Vitelli - dott. agronomo
Cell.: +39 339 2511629