"Ci sono aziende agricole che sono senza acqua da due anni", dice un coltivatore di drupacee del Piccolo Karoo, nell'entroterra sudafricano. "Per il secondo anno consecutivo le loro dighe agricole sono asciutte". Si sono registrate delle piogge sporadiche in alcune aree, ma non quelle abbondanti piogge invernali del Capo Sud-occidentale.
Il Piccolo Karoo è particolarmente noto per le sue albicocche, per le quali c'è una buona domanda di esportazione. "I frutticoltori sono sottoposti a un'enorme pressione", conferma Jannie Strydom, amministratore delegato della Agri Western Cape. "La capacità produttiva dell'area è diminuita notevolmente. In aree come Oudtshoorn, Calitzdorp, Barrydale la situazione è critica, a Montagu e Kannaland è terribile".
La diga di Kammanassie, una diga per l'irrigazione nel Piccolo Karoo, è piena allo 0,1%, come l'anno scorso (foto fornita da Agri Western Cape)
Negli ultimi cinque anni, nel Piccolo Karoo sono stati eliminati ettari significativi di frutteti di drupacee, lasciando solo cultivar di alto valore. Nella zona si producono anche agrumi, olive, uva da tavola e da vino.
La produzione di ortaggi e sementi di ortaggi sono delle possibili alternative, ma è più facile a dirsi che a farsi, dopo anni di reddito al di sotto del normale e le esigenze della catena del freddo nella produzione di ortaggi.
Fortunatamente, il Piccolo Karoo può riporre le sue speranze sulle piogge estive, che sono iniziate nelle parti orientali del Paese.
La peggiore siccità a memoria d'uomo
"Bisogna nascere in un territorio per conoscerlo davvero bene e avere successo nel settore agricolo", conclude il coltivatore di drupacee e uva da vino, osservando che suo padre di 85 anni, coltivatore prima di lui, non ha mai vissuto una siccità estrema come questa.
Frutteto di albicocche nel Piccolo Karoo
Nell'ultimo anno, nella loro azienda vicino a Worcester hanno misurato solo 240 mm di piogge, in leggero calo. Le piogge di gennaio e febbraio hanno fatto sperare nelle precipitazioni di fine estate, ma non sono arrivate.
In alcune aziende agricole familiari, i figli sono andati a fare i lavori stagionali negli Stati Uniti, per poi mandare i guadagni a casa poiché il reddito agricolo è insufficiente.