C'è la spagnola Mollar de Elche, nata vicino Alicante, con l'arillo rosa dal seme sofficissimo, forse un po' stucchevole, certamente dolcissima. C'è la Wonderful, selezionata in America come tradisce il nome hollywoodiano, buccia rosso scuro, arilli rubino, che di meraviglioso ha difatti l'equilibrio fra acidità e dolcezze. E poi c'è la Nera, la più fascinosa, detta anche Black o Purple per via del total look dell'elegante epicarpo che però racchiude un cuore tenero di arilli bianco-rosa. Sono solo tre delle oltre cinquanta varietà di melagrane provenienti da tutto il mondo in mostra ai Giardini di Pomona, in Contrada Figazzano a Cisternino (provincia di Brindisi) domenica 18 ottobre 2020.
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Il conservatorio botanico della Valle d'Itria, dove dimorano oltre mille varietà fruttifere provenienti dai quattro angoli del pianeta, apre le porte ad una pomologica interamente dedicata alla melagrana. Superfood di gran moda, la melagrana in realtà è frutto fra i più antichi del mondo, ma anche campionessa di biodiversità e di resistenza alle mode, alle latitudini e al tempo. Dalle proprietà benefiche stupefacenti e di invincibile complessità - botanica, estetica, perfino simbolica – i molti volti della melagrana saranno indagati e raccontati da tre relatori convenuti per l'occasione.
Apertura dei lavori alle 10:30 con la presentazione delle varietà in mostra. Seguirà un dibattito a tre voci con Ferdinando Cossio, già direttore dell'istituto sperimentale di frutticoltura di Verona, pomologo e breeder, Giuseppe Ferrara, ricercatore del Disspa – sezione arboricoltura dell'Università di Bari e Paolo Belloni, fondatore e custode dei Giardini di Pomona che relazionerà sull'impegno del conservatorio nel proteggere la biodioversità dei melograni.
Ce ne saranno dell'Azerbajan, Iran, Cina, India, Stati Uniti, Israele, Turchia, Spagna, Georgia, del Caucaso. A corone più o meno pronunciate, protuberanti, aperte, semi-chiuse. Dall'epicarpo giallo crema, biancoverdastro, giallo-rosa, rosa carico, rosso chiaro, scuro, bordeaux, viola, viola-nero. Di arilli diversi per dimensione, colore, gusto, aroma. "E sveleremo le misteriose differenze fra le diverse consistenze dei semi", spiegano a una voce Ferdinando Cossio e Paolo Belloni, "ma soprattutto l'importanza di tramandare questo frutto straordinario alle generazioni future".